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L’amplissima mostra che esalta il fascino del Sud: opere inedite di Piero Guccione.

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30 aprile 2025 – 11:18

Il fascino del Sud: l’amplissima mostra “Piero Guccione – Leonardo Sciascia. Cronaca pittorica di un’amicizia” si apre al pubblico il 24 maggio presso il Convento del Carmine a Marsala, con la curatela di Sergio Troisi e prodotta dall’Ente Mostra di Pittura Contemporanea Città di Marsala. Questa mostra unica non solo per l’occasione, ma anche per l’unione perfetta tra arte visiva e parola, è il risultato diretto di un’idea dell’Archivio Piero Guccione.In questo contrappunto tra arte e letteratura si espongono circa 50 opere pittoriche di grande impatto emotivo: dipinti a olio, pastelli e disegni provenienti da collezioni private tutta Italia. Le numerose opere qui presentate, sono state accompagnate dalle prefazioni scritte dallo stesso Sciascia per alcune mostre e pubblicazioni dell’artista negli anni Settanta e Ottanta.Nel tentativo di documentare l’amicizia tra Guccione e Sciascia si trova spazio nel percorso anche una dozzina di lettere autografe, selezionate da un carteggio composto da lettere, cartoline e biglietti. Alla fine dell’esposizione che resterà aperta fino al 19 ottobre, ci sarà anche un omaggio a Giuseppe Leone (1936-2024), il grande fotografo ragusano scomparso un anno fa e amico di Guccione e Sciascia. Espositi dieci scatti che ritraggono il paesaggio degli iblei, oggetto di una mostra alla galleria La Tavolozza di Palermo alla fine del 1984 dedicata al rapporto fra pittura e fotografia suggerita proprio dallo scrittore di Racalmuto.Il curatore Sergio Troisi, in una nota sottolinea come entrambi i grandi intellettuali condividessero molte cose. Amicizie, la Sicilia e la sua condizione storica controversa, le città d’origine – Roma e soprattutto Parigi frequentata e amata da entrambi, il paesaggio che si dispiega da Agrigento all’altopiano ibleo, su cui Guccione e Sciascia attraversano in una direzione o nell’altra.Da una posizione refrattaria nei confronti dell’astrazione e delle avanguardie – continua Troisi -Sciascia guardava l’opera di Guccione come a un riferimento per la sua critica al proprio esercizio nell’ambito delle arti figurative, con una tensione tra rappresentazione e realtà.

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