La vicenda di Laura Santi, giornalista affetta da una forma avanzata e progressiva di sclerosi multipla, si trova in una fase cruciale, sospesa tra una formalità burocratica in sospeso e la possibilità concreta, sebbene al momento non imminente, di esercitare il diritto al suicidio assistito. La procedura, avviata dalla stessa Santi, è progredita in diverse tappe, ma necessita ancora di un’approfondita valutazione etica per poter essere considerata pienamente conclusa.L’Azienda Sanitaria Locale (ASL) Umbria 1, a seguito della dettagliata relazione medica prodotta, ha inoltrato al Comitato Etico la richiesta di parere specifico riguardo al farmaco prescelto e alle modalità operative per l’auto-somministrazione. Tale passaggio, secondo quanto comunicato all’ANSA dall’avvocato Filomena Gallo, legale di Laura Santi e segretaria nazionale dell’associazione Luca Coscioni, rappresenta un ostacolo temporaneo all’effettiva concretizzazione del diritto richiesto.L’importanza di questo parere etico risiede nella complessità intrinseca alla questione del suicidio assistito, che coinvolge principi fondamentali come l’autodeterminazione, la dignità umana, il diritto alla salute e i limiti dell’intervento dello Stato. Il Comitato Etico, composto da esperti di diverse discipline (medici, filosofi, giuristi, teologi), è chiamato a ponderare attentamente questi aspetti, garantendo che la decisione sia coerente con i valori costituzionali e con i principi etici di riferimento.Attualmente, Laura Santi ha ottenuto la conferma, basata sull’interpretazione della sentenza Cappato, che risponde ai requisiti necessari per accedere al suicidio assistito. Ciò significa che la sua condizione di malattia incurabile, progressiva e fonte di sofferenze intollerabili è stata accertata, e che la sua richiesta è motivata da una volontà libera e consapevole. Inoltre, è stato ottenuto il consenso di un collegio medico di esperti che ha definito il protocollo farmacologico e le modalità di assunzione del farmaco.L’avvocato Gallo ha sottolineato che gli ultimi contatti formali con l’ASL Umbria 1 hanno riguardato proprio la conferma del protocollo farmacologico e delle modalità di assunzione. La tempistica per la conclusione del procedimento resta incerta, con il legale che si dichiara in attesa di ulteriori sviluppi.Una volta completata la procedura, Laura Santi potrà esercitare il suo diritto al suicidio assistito in Umbria senza necessità di ulteriori autorizzazioni, garantendo così la sua autonomia decisionale e la possibilità di scegliere il momento e il luogo in cui porre fine alle proprie sofferenze, secondo quanto previsto dalla legge e interpretato dalla giurisprudenza. La scelta, come ha precisato la segretaria dell’associazione Coscioni, è stata quella di ricorrere, qualora necessario, all’assistenza domiciliare, sottolineando la volontà di morire nella propria casa, circondata dall’affetto dei propri cari, preservando così la propria dignità e il proprio senso di appartenenza. Il caso Santi, al di là delle implicazioni giuridiche, solleva quindi interrogativi profondi sulla natura della sofferenza, sul diritto alla morte dignitosa e sul ruolo della società nel garantire la libertà di scelta di ogni individuo.
Laura Santi: In attesa di parere etico sul suicidio assistito.
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