Le strategie di mercato della Lazio si delineano con chiarezza dalle parole del direttore sportivo Angelo Fabiani, in un’intervista a #Nonsolomercato. L’assenza di cessioni impattanti, l’ossatura del progetto tecnico intesa come inviolabile, e una valutazione attenta a ogni proposta che giunge sono i pilastri su cui si fonda il piano biancoceleste.L’attenzione è rivolta alla crescita e alla valorizzazione della rosa attuale, un capitale umano su cui la società intende continuare a investire. L’interesse per Tchaouna, giovane talento emergente, sarà sottoposto a un’analisi completa, tenendo conto non solo dell’aspetto economico, ma anche del suo percorso di crescita all’interno del collettivo. Un punto cruciale riguarda le clausole rescissorie, come quella che lega Rovella al club. Sebbene la società non desideri vederlo trasferirsi, l’esistenza di queste clausole, strumento di tutela per il giocatore, introduce una variabile complessa da gestire. La stessa filosofia, improntata alla salvaguardia del patrimonio sportivo, si applica ad altri elementi chiave della squadra, per i quali offerte ingenti sono state già respinte.La questione Zaccagni, corteggiato da realtà ambiziose come il Napoli allenato da Conte e dal Cagliari di Manna, viene affrontata con fermezza: il centrocampista rientra nei piani imprescindibili della società.Ripercorrendo la recente storia, Fabiani getta luce sulle circostanze che hanno portato alla separazione da Maurizio Sarri, sottolineando come la decisione fosse motivata da ragioni non direttamente legate al rendimento sportivo. Si trattava di una situazione personale delicata che aveva reso necessaria una temporanea interruzione del rapporto. Il ritorno di Sarri, pertanto, rappresenta una sorta di “conclusione” di quel percorso interrotto, un desiderio espresso in modo esplicito dal tecnico stesso, nonostante le altre opportunità che si fossero presentate.Infine, Fabiani si sofferma sul tema degli allenatori della Nazionale, evidenziando come il giudizio pubblico nei confronti dei commissari tecnici sia spesso implacabile e ingiusto. L’esempio di Giampiero Ventura, subito oggetto di critiche feroci, contrasta con la difficoltà incontrata dai suoi successori, eccezion fatta per Roberto Mancini, l’unico a portare a termine un ciclo vincente con l’Europeo. Questa riflessione sottolinea la fragilità del consenso e la pressione che gravano su chi guida la rappresentativa nazionale.
Lazio, Fabiani: no a cessioni, crescita della rosa e futuro Sarri
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