L’assemblea di metà mandato di Legacoop Fvg, tenutasi al Kulturni Dom, ha proiettato un ritratto dinamico e articolato di un sistema cooperativo friulano di rilevanza nazionale. Con quasi 200.000 soci e una produzione annua di 2 miliardi di euro, Legacoop Fvg rappresenta l’associazione più vasta della regione, incarnando un modello economico e sociale radicato nel territorio e proiettato verso il futuro. L’occasione ha permesso di celebrare importanti anniversari, come gli 80 anni di Camst, leader nella ristorazione collettiva con una vasta rete di soci e una solida presenza nazionale, e della piccola cooperativa di Torreano, testimonianza di come la dimensione cooperativa possa prosperare anche a livello locale. Non è mancato il riconoscimento dei 40 anni del Css Teatro Stabile di Innovazione del Fvg, evidenziando l’importanza del settore culturale all’interno del movimento cooperativo.La presidente Michela Vogrig ha sottolineato come l’assemblea segni una fase di trasformazione iniziata nel 2023, un periodo segnato da sfide globali e nuove opportunità. L’apprezzamento per la scelta di Coop Alleanza 3.0, socia Legacoop, di ritirare alcuni prodotti israeliani dai suoi scaffali in risposta alla drammatica situazione di Gaza, ha evidenziato l’impegno delle cooperative verso principi etici e responsabilità sociale.Il tessuto cooperativo friulano si distingue per la sua eterogeneità, operando in settori che spaziano dalla produzione e servizi all’assistenza sociale, al consumo, al turismo e alla cultura. Un tema centrale del dibattito è stato quello dell’energia, con un focus particolare sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Part-energy, cooperativa all’avanguardia in questo campo, si è affermata come leader nazionale, inaugurando la prima comunità balneare e idroelettrica italiana e conquistando il 20% del mercato.L’assemblea ha dedicato ampio spazio al tema dell’abitare, affrontato in una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di esponenti istituzionali e esperti del settore. Irene Tinagli, economista e presidente della commissione speciale crisi abitativa del Parlamento europeo, ha descritto la situazione come una “pentola a pressione” che richiede interventi strutturali a lungo termine. Il Friuli Venezia Giulia, pur non essendo immune al problema dell’emergenza abitativa – con oltre 9.231 domande inevase di alloggio popolare a dicembre secondo i dati Cisl Fvg – presenta una realtà simile a quella nazionale: un’elevata quantità di alloggi sfitti (circa il 30% del parco immobiliare) che potrebbero essere riqualificati.La fuoriuscita di giovani qualificati, superiore ai 30.000 negli ultimi dieci anni, rappresenta un’ulteriore sfida per la regione, alimentata non solo da fattori economici ma anche dalla ricerca di un contesto lavorativo e sociale di maggiore qualità. In risposta a questa emergenza, Legacoop ha proposto un ambizioso “Piano Casa” volto a realizzare 20.000 nuove abitazioni in dieci anni, con un investimento di 4,9 miliardi di euro. Il piano prevede un modello di partenariato pubblico-privato, l’utilizzo di strumenti finanziari innovativi e l’aggregazione di risorse pubbliche e private a livello nazionale ed europeo, attraverso la creazione di una piattaforma di gestione centralizzata. Questa iniziativa mira a fornire soluzioni abitative a prezzi accessibili per ampie fasce della popolazione, contribuendo a mitigare la crisi abitativa e a promuovere uno sviluppo economico e sociale più equo e sostenibile nel territorio friulano e oltre.
Legacoop Fvg: Cooperazione, Casa e Sostenibilità al Centro
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