sabato, 5 Luglio 2025
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Liguria ferma: Istat svela l’allarme sulla sedentarietà.

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Un quadro preoccupante emerge dall’analisi Istat sulla pratica sportiva in Liguria nel 2024, un territorio che, nonostante le sue innegabili qualità paesaggistiche e il potenziale offerto da un ambiente marino stimolante, si posiziona all’ottavo posto in una classifica che, per una regione con le sue caratteristiche, dovrebbe essere più alta. Il dato rilevante è che quasi il 60% della popolazione ligure, superiore ai tre anni di età, – corrispondente a circa 884.000 individui – risulta sostanzialmente sedentaria, un indicatore che riflette una profonda sfida nella promozione della salute pubblica e del benessere sociale.La frammentazione di questo dato è significativa. Sebbene una parte considerevole, pari al 30,1% del totale (circa 443.000 persone), manifesti una storia di attività fisica in passato, la loro attuale inattività solleva interrogativi sulle ragioni che hanno portato a questa transizione. Un’altra fetta importante, rappresentata da 441.000 liguri (il 29,9% del totale), non ha mai intrapreso un’attività sportiva, un dato che evidenzia una possibile mancanza di opportunità, motivazione o consapevolezza dei benefici dell’esercizio fisico fin dalla giovane età.Questa situazione colloca la Liguria significativamente al di sotto delle regioni più attive d’Italia. Il Trentino Alto Adige, leader indiscusso con un tasso di sportività che si attesta al 53,2%, è seguito da Valle d’Aosta (49,1%), Veneto (44,3%), Lazio (44%), Friuli Venezia Giulia (43,6%), Lombardia (43,5%) ed Emilia Romagna (41,2%). Queste regioni sembrano aver implementato con successo politiche e iniziative volte a incentivare l’attività fisica, che si traducono in una popolazione più dinamica e in salute.La differenza tra la Liguria e queste regioni non è solamente una questione di numeri. Essa riflette probabilmente anche divergenze nelle infrastrutture sportive disponibili, nella promozione dell’educazione fisica nelle scuole, nell’accesso a programmi di attività fisica per tutte le fasce d’età e nella sensibilizzazione del pubblico riguardo ai benefici dell’esercizio fisico per la prevenzione di malattie croniche, il miglioramento della qualità della vita e il rafforzamento del tessuto sociale.Il contrasto con regioni come la Calabria, che si attesta all’ultimo posto con un tasso di sportività del 22,9%, sottolinea l’urgenza di un intervento mirato in Liguria. Non si tratta solamente di aumentare il numero di persone che praticano sport, ma di creare una cultura del movimento e del benessere che permei tutti gli aspetti della vita quotidiana, soprattutto nelle fasce più vulnerabili della popolazione. In un’epoca segnata da stili di vita sempre più sedentari e da una crescente prevalenza di patologie legate alla mancanza di attività fisica, la Liguria non può permettersi di rimanere indietro, rischiando di compromettere il futuro della sua popolazione.

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