Il Teatro Comunale di Bologna ha recentemente accolto Oksana Lyniv per un ritorno significativo, un’occasione che trascende il semplice ritorno di una direttrice ospite. La sua avventura artistica a Bologna, interrotta bruscamente a dicembre con la mancata prosecuzione del contratto, si è conclusa con un trionfo sonoro e umano, culminato nell’esecuzione del terzo atto del ciclo nibelungico di Richard Wagner, *Siegfried*.Questo ritorno non è stato solo un riepilogo del passato, ma una celebrazione di un progetto ambizioso, la prima Tetralogia completa diretta da Lyniv a Bologna, che raggiungerà il suo coronamento con *Il Crepuscolo degli Dei* in ottobre. La platea dell’Auditorium Manzoni ha espresso un entusiasmo palpabile, accogliendo Lyniv con un’ovazione sentita, che ha coinvolto anche i membri dell’orchestra, testimoniando un legame profondo e una stima reciproca.La performance si è distaccata dalla tradizionale formula operistica, presentandosi in forma di concerto. Questa scelta, sebbene non avesse implicato la pubblicazione del libretto, ha paradossalmente contribuito a enfatizzare l’essenza drammatica e la forza interpretativa dei solisti, che hanno risposto con prestazioni di altissimo livello. L’imprevisto cambio del tenore protagonista, Michael Heim, subentrato a Peter Wedd, non ha intaccato la qualità complessiva, anzi, ha messo in luce la sua professionalità e adattabilità.Oltre al protagonista, il successo dell’esecuzione è stato trainato da interpretazioni memorabili. Matthäus Schmidlechner ha incarnato un Mime di straordinaria autenticità, mentre Thomas Johannes Mayer, con la sua esperienza consolidata nel repertorio wagneriano, ha dato vita a un Viandante di notevole spessore. L’Alberich di Claudio Otelli, voce potente e vibrante, e la Brünnhilde di Sonja Šarić, emotivamente intensa nel duetto finale, hanno completato un quadro di grande coerenza artistica. Anche i cantanti nelle parti secondarie, Sorin Coliban, Bernadett Fodor e Julia Grueter, hanno ottenuto un plauso meritato.Particolarmente degno di nota è stato l’assolo di Paride Canu, primo corno dell’orchestra, che con la sua maestria ha saputo rendere l’intensità emotiva e la complessità musicale dell’opera. Questa performance non è stata semplicemente un concerto, ma un vero e proprio evento culturale, un omaggio a Wagner, un riconoscimento al talento di Lyniv e alla professionalità dell’orchestra bolognese, un’esperienza che ha lasciato un segno profondo nel cuore del pubblico e nel panorama operistico italiano, sollevando interrogativi sulla gestione artistica e il valore del capitale umano nel settore culturale.
Lyniv a Bologna: un Trionfo Wagneriano tra Ritorno e Interrogativi
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