Il Movimento 5 Stelle ha ufficialmente sancito una svolta regolamentare cruciale, modificando in maniera definitiva le disposizioni relative ai limiti di mandato per i propri esponenti. L’assemblea nazionale, chiamata a esprimersi attraverso una consultazione online, ha approvato con una solida maggioranza (43.236 voti favorevoli contro 8.196 contrari, con un tasso di affluenza al 51,8%) la revisione delle norme interne, ponendo un tetto massimo di tre legislature.Questa decisione segna un punto di rottura con il passato e introduce una maggiore flessibilità nella riassegnazione di ruoli e incarichi all’interno del Movimento. La nuova regolamentazione non impone un blocco indiscriminato dei mandati, ma definisce percorsi specifici per consentire a esponenti di spicco, precedentemente esclusi dalla competizione elettorale, di rientrare in gioco.Una delle vie percorribili prevede il cosiddetto meccanismo dello “stop and go”: gli esponenti che hanno già ricoperto due legislature parlamentari, per poter nuovamente candidarsi, dovranno interrompere la loro presenza in Parlamento per una legislatura. Questa opportunità potrebbe aprire la strada a figure di rilievo come Paola Taverna e Alfonso Bonafede, precedentemente impossibilitate a cercare un nuovo incarico.La modifica non si limita al Parlamento nazionale. Deputati e senatori giunti al limite dei due mandati avranno la possibilità di candidarsi a cariche locali, come la presidenza di una Regione o la carica di sindaco. Questa estensione del diritto di candidatura apre scenari interessanti e potrebbe vedere l’impegno di esponenti di lungo corso in contesti amministrativi di rilevanza regionale, come nel caso di Roberto Fico, che potrebbe aspirare alla presidenza della Regione Campania.L’approvazione di questa nuova normativa riflette una volontà di valorizzare l’esperienza e le competenze accumulate negli anni, consentendo al contempo una graduale transizione generazionale e una maggiore apertura verso nuove figure all’interno del Movimento. La regolamentazione introduce un equilibrio tra la necessità di rinnovamento e il riconoscimento del contributo offerto da coloro che hanno contribuito alla crescita e alla definizione dell’identità politica del Movimento 5 Stelle. L’impatto di questa decisione si farà sentire nelle prossime competizioni elettorali, ridefinendo gli equilibri interni e aprendo nuove opportunità per gli attori politici coinvolti.
M5S, svolta regolamentare: tetto a tre legislature e nuove opportunità
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