Il 7 luglio, all’interno del Palazzo di Giustizia di Cagliari, si svolgerà un’importante fase processuale nell’archiviata vicenda di Manuela Murgia, la giovane di 16 anni la cui tragica scomparsa nel 1995 ha segnato profondamente la comunità. L’incidente probatorio, fissato dal giudice per le indagini preliminari (GIP) Giorgio Altieri, rappresenta un tentativo di illuminare aspetti rimasti oscuri, a seguito della riapertura delle indagini in data 30 marzo. L’iscrizione nel registro degli indagati di Enrico Astero, l’allora fidanzato, con l’accusa di omicidio volontario, risale a fine maggio, innescando una nuova ondata di indagini.L’incidente probatorio si concentrerà su un set di reperti cruciali: gli indumenti, le calzature e gli accessori indossati da Manuela Murgia nel momento in cui perse la vita nel canyon della necropoli di Tuvixeddu. Questi oggetti, conservati presso l’istituto di medicina legale dove venne eseguita l’autopsia, verranno sottoposti a un’analisi approfondita e tecnologicamente avanzata.L’obiettivo primario è l’estrazione di tracce biologiche, quali DNA e RNA, per la creazione di profili genetici dettagliati. Questi profili saranno confrontati con il profilo genetico dell’indagato Enrico Astero, un confronto diretto volto a stabilire eventuali corrispondenze significative. Parallelamente, si procederà all’analisi delle superfici dei reperti alla ricerca di impronte papillari latenti, sfruttando tecnologie all’avanguardia per massimizzare la possibilità di identificazione.Un ulteriore livello di indagine, di natura merceologica, si prefigge di rilevare la presenza di residui chimici, come microparticelle derivanti da pneumatici, vernici o altri materiali, che potrebbero fornire indizi preziosi sulle circostanze che portarono alla morte della giovane. Questa analisi rappresenta una finestra sulla possibile ricostruzione degli eventi che hanno preceduto il ritrovamento del corpo.La delicatezza e l’importanza dell’incidente probatorio hanno portato il GIP a designare un team di esperti altamente qualificati. Il Ris di Cagliari, il reparto specializzato dei Carabinieri per le indagini scientifiche, sarà incaricato delle analisi biologiche, dattiloscopiche e merceologiche. La presenza di consulenti tecnici indipendenti, designati dalle parti in causa, garantirà la trasparenza e l’imparzialità del processo. Gli avvocati Giulia Lai e Bachisio Mele, che rappresentano la famiglia di Manuela, hanno nominato Emiliano Giardina, mentre la difesa di Enrico Astero si avvarrà dell’esperienza dell’ex generale del Ris, Luciano Garofano. La competizione tra le due perizie, in un contesto di contraddittorio, promette di contribuire a una ricostruzione accurata e completa della vicenda. La speranza è che l’incidente probatorio possa finalmente portare alla luce la verità sulla morte di Manuela Murgia, offrendo un po’ di conforto alla sua famiglia e alla collettività.