L’emergenza idrica a Marcelli di Numana si fa sentire con urgenza e frustrazione, trasformando una località balneare brulicante di turisti in teatro di disagi e rivendicazioni. Via Castelfidardo, epicentro della crisi, è al centro di una spirale di rabbia e richieste di intervento, con la proprietaria di un immobile ad uso turistico, Maria Silvia Beccacece, pronta a intraprendere azioni legali formali contro il sindaco Gianluigi Tombolini e a rivolgersi al comitato “Alluvionati” per amplificare il grido d’allarme.La denuncia di Beccacece non si limita alla constatazione dell’allagamento, ma esprime un profondo senso di abbandono e un’acuta preoccupazione per i suoi ospiti, intrappolati nelle proprietà allagate. L’appello diretto al sindaco, con la richiesta di recarsi sul posto per assistere nella liberazione di una famiglia proveniente da Mantova, riflette una disperazione palpabile e una mancanza di fiducia nelle istituzioni. La domanda implicita è semplice ma potente: come è possibile lasciare cittadini proprietari di immobili, con turisti al loro interno, in una situazione di tale precarietà?La vicenda di Via Castelfidardo è solo la punta dell’iceberg di una problematica più ampia, che affligge l’intera comunità. Segnalazioni provenienti da altre zone, come Via Recanati e Via Tolentino, rivelano un quadro allarmante di infrastrutture idrauliche inadeguate e obsolete. La rete fognaria, incapace di gestire il volume d’acqua proveniente dalle aree circostanti, rischia di compromettere gravemente l’immagine turistica di Marcelli, della Riviera del Conero e dell’intera regione. Il rischio non è solo economico, ma anche reputazionale: una crisi idrica gestita in modo inefficiente potrebbe avere conseguenze durature sull’attrattività del territorio.La rabbia dei residenti si alimenta anche dalla percezione di una disparità di trattamento: mentre i Comuni ricevono i fondi per i ristori, i privati cittadini si ritrovano a fronteggiare da soli le conseguenze di una pianificazione idraulica carente. La questione, al di là dell’emergenza immediata, solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità delle amministrazioni locali e sulla necessità di investimenti mirati per rendere il territorio più resiliente agli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. La richiesta di Beccacece, e di tutti i residenti coinvolti, non è solo un appello per un intervento immediato, ma una richiesta di un cambiamento strutturale e di una visione a lungo termine per la gestione del rischio idraulico. La sopravvivenza economica e la reputazione di Marcelli di Numana dipendono dalla capacità di ascoltare questo grido d’allarme e di trasformarlo in azioni concrete.
Marcelli: Emergenza idrica, turisti intrappolati e rabbia dei residenti.
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