Il recente accordo del 2024, frutto della collaborazione tra la CGIL e le principali associazioni LGBTQIA+, proietta un raggio di speranza e un’urgenza di azione che risuona con particolare intensità nelle Marche. La regione, purtroppo, non è immune a fenomeni di discriminazione e pregiudizio che si manifestano con gravità e frequenza, come testimoniano le crescenti richieste di supporto pervise dagli uffici sindacali.”Non possiamo ignorare la realtà che ci circonda,” affermano Eleonora Fontana, segretaria CGIL Marche, e Cinzia Massetti, responsabile Nuovi Diritti CGIL Marche, in vista del Pride che animerà Pesaro il 21 giugno, con appuntamento fissato alle ore 16 presso la suggestiva Palla di Pomodoro. Questo evento non è solo una celebrazione, ma un’occasione cruciale per riflettere sulle sfide ancora aperte e rafforzare l’impegno per la piena inclusione.Le discriminazioni che la comunità LGBTQIA+ subisce non si configurano sempre come atti eclatanti, ma spesso si celano in forme più subdole e pervasive. Si tratta di micro-aggressioni quotidiane, sguardi giudicanti, commenti offensivi, ma anche di una pressione silenziosa che limita le opportunità e compromette il benessere psicologico. Particolarmente lesiva è la pratica dell’outing, la rivelazione non consensuale dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere, che viola profondamente la privacy e l’autodeterminazione individuale.La CGIL, in quanto sindacato garante dei diritti dei lavoratori, assume un impegno concreto e inequivocabile nella difesa della comunità LGBTQIA+. Questo impegno si traduce in azioni mirate a contrastare molestie e violenze, a promuovere percorsi di autoaffermazione e a tutelare i diritti delle coppie omosessuali in tutti gli ambienti lavorativi. In particolare, si intende favorire la piena realizzazione del diritto all’identità alias, un aspetto cruciale per la dignità e la sicurezza delle persone transgender e non binarie.Il Pride di Pesaro rappresenta un momento di visibilità e di riaffermazione dei diritti, ma le sindacaliste sottolineano che la lotta contro la discriminazione e la promozione dell’inclusione richiedono un impegno costante e diffuso. È necessario un cambiamento culturale profondo, che coinvolga le istituzioni, gli enti, i media e ogni singolo cittadino. Solo attraverso un’azione congiunta e consapevole sarà possibile costruire una società più giusta, equa e rispettosa delle diversità. L’impegno non può limitarsi a dichiarazioni di intenti, ma deve tradursi in politiche concrete, in azioni coraggiose e in una vigilanza attenta a prevenire e contrastare ogni forma di pregiudizio e discriminazione, anche attraverso l’accessibilità dei portali e dei servizi pubblici.
Marche, Pride a Pesaro: CGIL e LGBTQIA+ per diritti e inclusione.
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