Il futuro delle Marche si progetta tessendo una rete di collaborazione virtuosa, un ecosistema in cui istituzioni regionali, organizzazioni rappresentative del mondo produttivo, atenei e aziende dialogano e si integrano.
Questa visione, delineata dal Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, durante la conclusione del convegno “Il modello Marche: strategie per il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio presso la Loggia dei Mercanti di Ancona, rappresenta la chiave per contrastare lo spopolamento e rigenerare il territorio.
La sfida demografica, intrinsecamente legata all’emigrazione giovanile, non può essere affrontata con interventi isolati o soluzioni meramente compensative.
Richiede, al contrario, un cambio di paradigma, una profonda rielaborazione del concetto stesso di sviluppo regionale.
Non si tratta semplicemente di offrire opportunità di lavoro, ma di creare un ambiente stimolante, dove i giovani possano percepire un senso di appartenenza e progettare attivamente il proprio futuro.
Il “modello Marche” deve trascendere la mera aggregazione di risorse e diventare un vero e proprio progetto di sviluppo socio-economico, fondato sull’innovazione, sulla sostenibilità e, soprattutto, sulla centralità del capitale umano.
Le nostre università, centri di eccellenza e fucine di talenti, devono essere pienamente integrate in questo processo, fornendo non solo competenze specialistiche, ma anche una formazione orientata all’imprenditorialità e alla ricerca di soluzioni innovative per le sfide del territorio.
L’attrattività di un territorio non si misura solo in termini di PIL o di infrastrutture, ma anche, e soprattutto, nella capacità di offrire prospettive concrete per le nuove generazioni.
Ciò implica un impegno concreto nella creazione di un sistema di welfare avanzato, che garantisca servizi di qualità, sostegno alla famiglia e opportunità di crescita personale e professionale.
La certezza del domani, la possibilità di costruire un futuro solido e appagante, sono i fattori determinanti per la scelta di rimanere e investire nel proprio territorio.
Il “modello Marche” deve dunque diventare sinonimo di opportunità, di innovazione, di qualità della vita e di un forte senso di comunità, capace di attrarre e trattenere i talenti, e di costruire un futuro prospero e sostenibile per tutti.
Si tratta di un investimento a lungo termine, un impegno collettivo che coinvolge tutti gli attori del territorio, con l’obiettivo di costruire un futuro migliore per le Marche e per le generazioni che verranno.