Nell’imponente scenario della Sala delle Grida, cuore pulsante della Borsa di Genova, si è tenuta la presentazione del Rapporto Unioncamere-Mediobanca-Tagliacarne dedicato alle medie imprese industriali italiane. Un’analisi approfondita che proietta un’istantanea cruciale del tessuto economico nazionale, pilastro portante su cui si fonda la forza produttiva del Paese, come evidenziato dal presidente di Unioncamere, Andrea Prete.Le medie imprese, incarnazione del modello imprenditoriale italiano, si distinguono per la loro profonda radicazione territoriale, spesso legate a dinamiche familiari e caratterizzate da una forte identità produttiva. Sono imprese che incarnano un ethos di lavoro e dedizione, un connubio di tradizione e innovazione che le rende un motore inesauribile di crescita. Il momento attuale, segnato da incertezze geopolitiche ed economiche globali, mette a dura prova la loro capacità di investimento, ma il sistema economico italiano, storicamente noto per la sua resilienza, si è sempre dimostrato in grado di rispondere con prontezza alle sfide.L’importanza delle relazioni commerciali internazionali è sotto i riflettori: la dipendenza dalle esportazioni verso gli Stati Uniti, con un controvalore di 67 miliardi, pone interrogativi urgenti e richiede soluzioni diplomatiche tempestive. Tuttavia, le medie imprese italiane non si limitano a un’unica prospettiva, ma guardano con interesse a mercati emergenti e in forte espansione, come il Medio Oriente, l’India, il Sud-Est asiatico e l’America Latina. L’imminente accordo Mercosur, con le sue potenzialità di ampliare le opportunità commerciali in un’area che conta oltre 250 milioni di abitanti, rappresenta un’occasione strategica per consolidare la presenza italiana sui mercati internazionali.Parallelamente, emerge la necessità impellente di affrontare le sfide demografiche e di competenze. L’attrazione di giovani talenti, italiani e stranieri, e la garanzia di salari adeguati sono elementi imprescindibili per assicurare la sostenibilità futura del sistema produttivo. Un rinnovato impegno verso le discipline STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics) è essenziale, così come il sostegno agli istituti tecnici e la valorizzazione dei distretti industriali, veri e propri ecosistemi di innovazione e specializzazione.Il rapporto svela un quadro virtuoso: le medie imprese italiane superano le controparti tedesche e francesi in termini di fatturato e occupazione, risultando competitive anche in confronto alla Spagna. Tuttavia, ciò che le contraddistingue è la loro straordinaria produttività, un fattore chiave per la loro leadership nel panorama industriale europeo. Il comparto del Made in Italy, in particolare, ha registrato una crescita esponenziale tra il 2014 e il 2023, con un aumento della produttività del 31,3%, delle vendite del 54,9% e dell’occupazione del 24,2%. Questa performance dinamica ha superato sia quella delle aziende di grandi dimensioni, sia quella dei gruppi maggiori, attestando la vitalità e la capacità di adattamento delle medie imprese.Le proiezioni per il 2025 delineano un futuro positivo, con un incremento previsto del 2,2% del fatturato totale e del 2,8% dell’export. I dati rivelano che le medie imprese contribuiscono in maniera significativa all’economia italiana, rappresentando il 17% del fatturato dell’industria manifatturiera, il 16% del valore aggiunto e il 14% delle esportazioni e dell’occupazione complessiva. In sintesi, il rapporto Unioncamere-Mediobanca-Tagliacarne conferma il ruolo strategico delle medie imprese come motore trainante dell’economia italiana e sottolinea la necessità di politiche mirate a sostenere la loro crescita e competitività.
Medie imprese italiane: un’istantanea di forza e resilienza.
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