mercoledì, 2 Luglio 2025
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Metalmeccanici in sciopero: il Paese a rischio paralisi.

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Il settore metalmeccanico italiano si prepara a uno sciopero nazionale di forte impatto, un monito chiaro e inequivocabile: la paralisi delle trattative contrattuali rischia di bloccare il Paese. L’azione, promossa congiuntamente da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, si concretizzerà venerdì 20 giugno con manifestazioni regionali, tra cui un corteo significativo a Bergamo, fulcro industriale della Lombardia.La mobilitazione non è solo una rivendicazione salariale, ma una difesa dei diritti fondamentali dei lavoratori e un segnale di allarme per l’economia nazionale. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di Federmeccanica e Unionmeccanica si rivela cruciale in un’epoca caratterizzata da crescenti incertezze.Il corteo bergamasco, con concentramento previsto alle ore 9:30 e partenza alle 10, attraverserà le vie del centro per concludersi in Piazza Matteotti, dove si terrà un comizio con interventi di esponenti sindacali di primo piano. Oltre a rappresentanti eletti dai lavoratori, interverranno i segretari Mirko Dolzadelli (Fim-Cisl Lombardia), Vittorio Sarti (Uilm-Uil Lombardia) e Luca Trevisan (Fiom-Cgil nazionale), quest’ultimo per portare una prospettiva nazionale e internazionale.I sindacati denunciano con forza la posizione di stallo adottata dalle associazioni datoriali, che ha impedito l’avvio delle trattative, creando un clima di incertezza e frustrazione tra i lavoratori. Questa situazione non danneggia solamente le famiglie dei metalmeccanici, ma si rivela controproducente anche per le imprese stesse, minando la competitività e la stabilità del settore.In un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche, politiche protezionistiche e instabilità dei mercati, un aumento del potere d’acquisto dei salari si configura come un motore essenziale per la ripresa del mercato interno. Aumentare i redditi disponibili stimola la domanda, favorisce gli investimenti e rafforza la resilienza dell’economia italiana.L’appello lanciato dai sindacati non si rivolge solo alle controparti datoriali, ma anche alle istituzioni politiche e al mondo della politica. Si chiede un intervento attivo per supportare questa vertenza che coinvolge oltre due milioni di lavoratrici e lavoratori, un tessuto sociale ed economico cruciale per la Lombardia e per l’intero Paese. Il futuro dell’industria italiana e il benessere di milioni di famiglie dipendono dalla capacità di trovare una soluzione equa e condivisa. La mobilitazione di venerdì 20 giugno è un chiaro segnale di questa urgente necessità.

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