Il Teatro Romano di Aosta si appresta ad accogliere un evento di profondo significato culturale, inaugurando una serie di rappresentazioni pensate per celebrare il duemilacinquesimo anniversario della città. Martedì 15 luglio, alle ore 21:00, il sipario si alzerà su “Metamorfosi”, uno spettacolo che ambisce a decostruire le certezze e a sondare le profondità del mito ovidiano.Più che una semplice trasposizione scenica, “Metamorfosi” si configura come un’esperienza multisensoriale, un’immersione nel flusso continuo del divenire che permea l’opera di Ovidio. L’obiettivo non è quello di offrire una narrazione lineare e facilmente assimilabile, bensì di rendere palpabile l’essenza stessa della trasformazione, la natura elusiva dell’identità e la precarietà dell’esistenza. In un’epoca segnata dalla ricerca ossessiva di definizioni stabili e categorie rigide, lo spettacolo si pone come sfida a un approccio statico, proponendo una visione dinamica e fluida della realtà.La regia di Andrea Baracco, coadiuvata da un adattamento intelligente e rispettoso del testo originale, ha scelto di abbandonare le convenzioni teatrali tradizionali, optando per un linguaggio ibrido che fonde musica, danza e recitazione. Questa scelta stilistica non è casuale: Ovidio, con la sua capacità di evocare immagini potenti e suoni suggestivi, aveva già tracciato un percorso verso una forma d’arte che trascende i confini del semplice racconto. L’esecuzione musicale, affidata ai talentuosi Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro e Tokinari Yahiro, crea un paesaggio sonoro evocativo, mentre la danza, interpretata da abili performer, esprime la fisicità della trasformazione e la fragilità dell’essere. La voce narrante di Nina Pons, guida il pubblico attraverso le vicende, sottolineando la profondità filosofica e la complessità emotiva dei personaggi.Lo spettacolo si concentrerà su tre storie emblematiche tratte dalle “Metamorfosi”, episodi che incarnano i temi centrali dell’opera: l’amore, la vendetta, la perdita, la redenzione, la connessione intrinseca tra uomo, natura e divinità. Questi racconti, reinterpretati in chiave contemporanea, invitano a riflettere sulla condizione umana, sulla sua capacità di adattamento e sulla sua eterna ricerca di significato in un mondo in continuo mutamento. “Metamorfosi” non è solo un omaggio all’eredità ovidiana, ma un’occasione per interrogarci sul nostro rapporto con il passato, con il presente e con il futuro, invitando a percepire la realtà non come un dato immutabile, ma come un processo continuo di creazione e distruzione. Il percorso artistico proseguirà con “Riccardo III” il 20 luglio e “La Gioia di Danzare” il 25 luglio, consolidando l’impegno del teatro romano di Aosta verso un’offerta culturale innovativa e stimolante.
Metamorfosi: Ovidio rivive al Teatro Romano di Aosta
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