Un’ombra di delusione si proietta sull’imminente 33esima edizione del “Minibasket in Piazza”, un evento simbolo di inclusione e sport di squadra che si apprestava ad accogliere delegazioni provenienti da Palestina, Libano e Giordania. La situazione geopolitica instabile in Medio Oriente, caratterizzata da un’escalation di tensioni, ha innescato una serie di eventi inattesi che hanno reso impossibile la partecipazione delle squadre ospiti.La notizia, comunicata dagli organizzatori con profondo rammarico, non solo segna un grave ostacolo alla celebrazione di un’edizione ricca di scambi culturali e sportivi, ma solleva interrogativi più ampi sulla fragilità delle relazioni internazionali e l’impatto che i conflitti hanno sui più vulnerabili: i bambini. Le decisioni, assunte a livelli governativi ben al di là del controllo degli organizzatori, atleti e dirigenti, hanno portato al blocco immediato di tutte le rotte di trasporto e, parallelamente, all’impossibilità per le ambasciate e i consolati di rilasciare i visti precedentemente predisposti.Nonostante l’assenza delle delegazioni mediorientali, l’evento manterrà il suo spirito di accoglienza e speranza. Le bandiere delle nazioni palestinese, libanese e giordanesa, affiancate a quelle della Pace, sfileranno in un corteo solenne, a testimonianza di un legame indissolubile e un’auspicio di tempi migliori. La sfilata, che partirà dallo stadio “Franco Salerno” e si concluderà al Parco Giovanni Paolo II, rappresenterà un momento di riflessione e di rinnovato impegno per la promozione di valori di cittadinanza attiva, integrazione e rispetto reciproco.Il “Minibasket in Piazza” ha sempre rappresentato un ponte tra culture diverse, un’occasione per i giovani atleti di confrontarsi, crescere e sviluppare un senso di appartenenza a una comunità globale. L’assenza di queste delegazioni rappresenta una ferita profonda, ma non spegnerà la fiamma di speranza che anima l’evento. Al contrario, rafforzerà la sua voce, un grido universale contro la guerra e le ingiustizie che affliggono il mondo. L’evento si propone, con ancora maggiore convinzione, di incarnare il diritto inalienabile di ogni bambino a una vita libera, serena e dedicata al gioco, alla scoperta e alla crescita personale. Si tratta di un appuntamento che, al di là della competizione sportiva, intende educare alla comprensione, all’empatia e alla responsabilità, contribuendo a costruire un futuro più giusto e pacifico per le nuove generazioni. La speranza è che presto queste circostanze dolorose possano dissolversi, restituendo a tutti i bambini la possibilità di esprimere il loro potenziale e condividere esperienze uniche.
Minibasket in Piazza: la guerra frena l’incontro con il Medio Oriente
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