Con un’anticipazione carica di significato, il Museo del Rugby italiano accoglierà, dal 6 all’8 giugno, il prestigioso trofeo del Mondiale U20, in vista dell’edizione 2025 ospitata dall’Italia. Un evento che prelude a un mese di rugby giovanile di altissimo livello, dal 29 giugno al 19 luglio, e che celebra la terza volta in cui il Belpaese si fa carico di un torneo di tale rilevanza internazionale.La location scelta per questa esposizione preliminare è Palazzo Traietti, ad Artena, sede del museo permanente che custodisce una delle collezioni di materiale ovale più significative e complete a livello globale. Questo luogo, intriso di storia e passione per il rugby, offrirà ai visitatori un’occasione unica per ammirare da vicino l’ambito trofeo, simbolo del culmine dell’eccellenza giovanile. L’inaugurazione, fissata per venerdì alle ore 19:00, sarà arricchita dal tradizionale “Terzo Tempo”, un momento di convivialità e celebrazione che rafforza il legame tra appassionati e tifosi. La mostra rimarrà poi aperta sabato 7 e domenica 8, dalle 17:00 alle 20:00, accogliendo un pubblico variegato, desideroso di entrare in contatto con la storia e il futuro del rugby.Il Mondiale U20, una vetrina imprescindibile per i talenti emergenti, si svilupperà in quattro città lombarde e venete: Viadana, Calvisano, Verona e Rovigo. Il culmine dell’evento, la finale che decreterà il campione del mondo, si terrà allo Stadio Battaglini di Rovigo, il 19 luglio.L’edizione 2025 assume un significato particolare per il rugby italiano, che si presenta come nazione ospitante con l’ambizione di promuovere lo sport a livello nazionale e internazionale. Il torneo rappresenta una piattaforma cruciale per ispirare le nuove generazioni di giocatori e tifosi, rafforzando la passione per questo sport che coniuga disciplina, spirito di squadra e valori fondamentali.Il “World Rugby U20 Championship”, nato nel 2008 e consolidatosi come appuntamento annuale (ad eccezione del 2020, anno segnato dalla pandemia), ha progressivamente elevato il proprio standard qualitativo. Esso funge da trampolino di lancio per i futuri pilastri del rugby mondiale, offrendo loro la possibilità di mettersi alla prova in un contesto ad alta pressione e di farsi notare dagli osservatori internazionali. La storia del torneo è dominata dalle performance della Nuova Zelanda, che vanta ben sei titoli, seguita dall’Inghilterra con quattro, dalla Francia con tre e dal Sudafrica con uno. Queste nazioni, custodi di tradizioni rugbistiche radicate, rappresentano modelli di eccellenza per i giovani aspiranti campioni. L’Italia, forte del sostegno del pubblico e della passione dei suoi atleti, punta a lasciare un segno indelebile in questa edizione, non solo attraverso risultati sportivi, ma anche attraverso l’organizzazione di un evento memorabile per tutti i partecipanti e gli spettatori.