La folla plaude calorosamente ai funerali del Papa Francesco, riunita nelle basiliche di Santa Maria Maggiore e San Pietro. Il cardinale decano Giovanni Battista Re ricorda l’impegno di Bergoglio per la pace nella sua omelia, ponendo l’accento sui valori fondamentali della sua pontificato. Molti fedeli richiamano i passaggi più significativi del discorso, dove il cardinale enfatizza gli appelli contro la guerra e l’invito a una riflessione sulla condizione dei migranti e dei bisognosi.In questo contesto di crisi globale, caratterizzato da numerose guerre che hanno portato alla distruzione ed all’inumano strage di vite umane, Papa Francesco si è incessantemente espresso per la pace. Ha sollecitato la ragionevolezza e l’onesta trattativa come mezzi per trovare soluzioni ai conflitti, evidenziando che la guerra non porta solo alla morte e alla distruzione delle infrastrutture civili, ma rende il mondo peggiore di prima.Il cardinale decano Giovanni Battista Re, nella sua omelia, riecheggia l’espressione del Papa: “La guerra lascia sempre il mondo peggiorato”. Sottolinea che la guerra è un’altra forma di sconfitta, che porta dolore e tragedia. Egli cita l’invito ripetuto da Bergoglio a “costruire ponti e non muri”, sottolineando come il servizio alla fede del Papa sia stato sempre associato al servizio dell’uomo in tutte le sue dimensioni.In questo contesto, il cardinale ricorda la grande attenzione di Papa Francesco per i diritti dei migranti e della loro integrazione nella società. E evidenzia come Bergoglio abbia sempre sottolineato l’importanza di affrontare con empatia ed inclusività le sfide che la globalizzazione presenta al mondo contemporaneo.Il ricordo del Papa Francesco è accolto con commozione e rispetto dai fedeli riuniti nelle basiliche di Roma. La sua eredità sarà ricordata come quella di un leader spirituale che ha cercato di far sentire la voce dei più deboli e di difendere i diritti dell’uomo in tutta la sua dignità.
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