Il Monte dei Paschi di Siena (MPS) ha definito i parametri che delineano la sua offerta pubblica di acquisto (OPA) su Mediobanca, focalizzandosi in particolare sulla cruciale questione del controllo assembleare. Il documento di offerta, reso pubblico, stabilisce che l’acquisizione di una quota di capitale pari al 35% dei diritti di voto esercitabili in assemblea rappresenta una condizione di “efficacia” per l’offerta. Questo dato si aggiunge a una soglia precedentemente comunicata, quella del 66,67% del capitale, la quale, pur rimanendo valida, è configurata come “derogabile”, aprendo la possibilità di variazioni in base all’evoluzione delle dinamiche negoziali.La decisione di fissare il 35% come punto di svolta non è arbitraria, bensì il risultato di un’attenta analisi delle dinamiche di potere all’interno di Mediobanca. MPS ritiene che una partecipazione azionaria compresa tra il 35% e il 50% sia sufficiente per esercitare un’influenza preponderante nell’assemblea degli azionisti, garantendo all’offerente la possibilità di plasmare le scelte strategiche e indirizzare la gestione complessiva dell’istituto. Questo intervallo di controllo “de facto” si basa sulla capacità di orientare le votazioni, anche in assenza di una maggioranza assoluta del capitale, sfruttando la frammentazione dell’azionariato e le possibili alleanze con altri investitori. La capacità di influenzare le decisioni chiave, come l’approvazione del bilancio, la nomina degli amministratori e le strategie di investimento, diventerebbe quindi una realtà concreta con una quota compresa tra il 35% e il 50%.L’impostazione strategica di MPS, pertanto, rivela una volontà di ottenere un ruolo di leadership in Mediobanca senza necessariamente raggiungere la proprietà maggioritaria, dimostrando una consapevolezza complessa del contesto istituzionale e finanziario in cui si inserisce l’operazione. La definizione di queste soglie non solo quantifica l’obiettivo dell’offerta, ma delinea anche una strategia mirata a massimizzare l’influenza di MPS, anche in scenari di offerta parzialmente sottoscritta. Il tutto, in un panorama finanziario italiano in rapida evoluzione, dove la competizione per il controllo delle principali istituzioni bancarie rimane un elemento chiave.