Il Ravenna Festival, da trentasei edizioni, si configura come un palcoscenico privilegiato per l’incontro tra il genio interpretativo di Riccardo Muti e la sua inimitabile orchestra, nata nel 2004 e divenuta fulcro della stagione estiva ravennate. Questa edizione, profondamente segnata dalla presenza di Muti, si è aperta con un omaggio alle giovani promesse del violino, incarnate dal talento di Giuseppe Gibboni, per poi estendersi in un’esperienza corale di rara intensità. La masterclass, un vero e proprio laboratorio di voci, ha visto la partecipazione di oltre tremila coristi, tessendo un’affascinante rete di amicizia e apprendimento.Il 5 luglio, il Maestro Muti ritorna sul podio della Cherubini, nel suggestivo ambiente del Pala De André, per un concerto che celebra tre pilastri del repertorio sinfonico ottocentesco: *I Vespri Siciliani* di Verdi, la Quarta Sinfonia di Mendelssohn, soprannominata “Italiana”, e, naturalmente, la Quinta Sinfonia di Beethoven.Quest’ultima, un vero e proprio monumento della musica, trascende i confini del genere e del tempo, elevandosi a patrimonio universale. La sua fama è incarnata nel celebre motivo iniziale, un’inconfondibile sequenza che funge da collante tematico per l’intera partitura, scandendo un percorso drammatico dall’oscurità alla redenzione. La Quinta Sinfonia, composta nel 1808, rappresenta un’espressione sublime del Romanticismo, un inno alla resilienza umana di fronte al destino.L’esecuzione della Quarta Sinfonia di Mendelssohn, un’opera intrisa di vitalità e ispirazione, è un’ulteriore testimonianza dell’eccezionale sensibilità interpretativa di Muti. Il suo “Grand Tour” italiano del 1830, con tappe a Venezia, Firenze, Roma e Napoli, fornì a Mendelssohn un’inesauribile fonte di suggestioni che si riflettono nella luminosità e nella freschezza del suo linguaggio musicale. La denominazione “Italiana” sottolinea il profondo legame dell’opera con il panorama culturale e paesaggistico della penisola.A introdurre il concerto, con la sua concisa intensità, la Sinfonia da *I Vespri Siciliani* di Verdi, un’anticipazione del dramma che si svilupperà nel corso della serata. Questi pochi minuti di musica condensano la forza emotiva dell’opera, un affresco di eroismo e passione, ispirato a un episodio cruciale della storia italiana: la rivolta popolare del 1282 a Palermo, che vide la popolazione siciliana insorgere contro il dominio francese, un evento carico di significato storico e di risonanza emotiva. Il concerto si presenta così come un viaggio musicale attraverso l’Ottocento, un dialogo tra tre compositori, tre mondi musicali, uniti dall’abilità di un direttore che ne intuisce la vera essenza e veicola l’emozione.