05 maggio 2025 – 19:31
Napoli si unisce in maniera spontanea alla lotta per Gaza: centinaia di persone si riuniscono fuori dalla Taverna Santa ChiaraIl 22 marzo è scaduto il termine per la denuncia contro i due turisti israeliani che avevano accusato Nives Monda, una ristoratrice napoletana, di averli picchiati. Nulla si è mosso e nessuna denuncia è stata presentata. Nonostante ciò l’eco del fumoso episodio è stato enorme, ma i movimenti proPalestina non intendono lasciare il caso cadere.L’accaduto è sembrato a molti come una ritorsione contro Nives Monda, e non solo a causa delle sue origini. Questo è un po’ ciò che sta succedendo negli ultimi tempi in questa terra di mezzo tra Europa ed Africa: chi ha radici mediorientali viene spesso discriminato in modo palese, con ritorsioni che variano dallo sgarbo all’accusa di terrorismo.Ecco perché i giovani del movimento proPal napoletano hanno deciso di ribellarsi. Stanno creando un comitato, denominato #SionistiNonBenvenuti, per organizzare azioni di protesta nei confronti dei negozi e delle imprese che commercializzino beni israeliani in città.La manifestazione all’esterno della Taverna Santa Chiara non è solo una forma di solidarietà verso Nives Monda ma anche una sfida contro la xenofobia. I manifestanti hanno deciso di distribuire adesivi con lo slogan “Gaza siamo noi” e “Sionisti non sono benvenuti” per affiggere in tutte le vetrine dei negozi che intendano unirsi a questa campagna.La notizia della vicenda è arrivata a Gaza ma il suo impatto sulla popolazione palestinese, già sofferente per l’assedio israeliano, non può essere sottovalutato. Sono stati molti i commenti di solidarietà da parte degli abitanti dell’Oasi della Pace.La vicenda è anche stata tema di dibattito a livello internazionale. La storica ristoratrice Nives Monda, oggetto della denuncia, ha ricevuto la visita dell’ex presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini che l’ha sostenuta pubblicamente, definendola una “martyr” per la sua imparzialità e la sua disponibilità a ospitare gente di tutte le razze.