L’orizzonte energetico italiano e, più ampiamente, europeo, si trova a fronteggiare una profonda riorganizzazione strategica, delineata con chiarezza dall’approccio pragmatico di Confindustria. L’imminente presentazione di un rapporto alla Camera dei Deputati, fissata per il 16 luglio, segna un passo cruciale verso una valutazione seria e approfondita del ruolo dell’energia nucleare nel futuro del paese, un tema portato alla ribalta dalle recenti turbolenze geopolitiche e dalla conseguente crisi energetica globale. Aurelio Regina, delegato Confindustria per l’energia, ha esplicitamente riconosciuto come il conflitto russo-ucraino abbia amplificato le fragilità strutturali del sistema energetico europeo, portando a un’impennata dei prezzi che mina la competitività delle imprese italiane. L’aumento del 90% rispetto agli Stati Uniti e all’Asia, con un quadruplicazione del costo del gas rispetto al contesto americano, e un raddoppio delle bollette elettriche, rappresentano un fardello insostenibile per l’economia.La necessità impellente è quella di una transizione verso un sistema energetico che garantisca decarbonizzazione, accessibilità economica e stabilità di approvvigionamento. Il nucleare, lungi dall’essere una panacea, emerge come una componente tecnologicamente matura e ampiamente validata a livello globale, meritevole di una seria considerazione all’interno di un quadro energetico diversificato. Tuttavia, la visione di Confindustria trascende la singola tecnologia, abbracciando un approccio olistico che prevede investimenti strategici in un mix energetico composito. Questo include non solo fonti rinnovabili come l’eolico e il solare, ma anche l’idroelettrico, l’idrogeno verde, il biometano, e la termoelettrico con sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), cruciale per mitigare le emissioni residue.L’industria italiana, con la sua forza produttiva e il suo capitale intellettuale, si dichiara pronta ad assumere un ruolo attivo nel plasmare il futuro energetico del paese, offrendo competenze tecniche e scientifiche per un dibattito costruttivo e informato. Regina ha inoltre sottolineato come sicurezza, costi e decarbonizzazione non possano più essere obiettivi separati, ma debbano essere integrati in una visione complessiva, dove l’innovazione tecnologica si coniuga con la responsabilità ambientale e l’efficienza economica. L’approccio di Confindustria indica una svolta verso una maggiore autonomia energetica e una riduzione della vulnerabilità geopolitica, elementi cruciali per la prosperità e la resilienza dell’Italia nel contesto globale. La sfida ora è tradurre questa visione in politiche concrete e investimenti mirati, coinvolgendo tutti gli stakeholder per garantire una transizione energetica equa e sostenibile per le generazioni future.
Nucleare e transizione energetica: la svolta di Confindustria
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