Il Museo MAN di Nuoro inaugura l’estate con una triplice proposta espositiva che ridefinisce il concetto di “isola”, ampliendone i confini fisici e concettuali. L’iniziativa, collocata in un nuovo spazio espositivo, in precedenza occupato dagli ex locali Coccollone, appena acquisiti dalla Provincia e situati in prossimità delle sedi consolidate di via Satta, testimonia l’impegno del museo a esplorare temi complessi e a dialogare con il territorio.La direttrice Chiara Gatti introduce il tema portante: l’isola, non intesa solamente come frammento di terra circondato dall’acqua, ma come metafora di isolamento, identità, ricerca di senso e resilienza. Le mostre si interrogano sulle isole moderne e contemporanee, sull’atteggiamento mentale che esse evocano, e sul rapporto tra la costa e le isole, con particolare attenzione alle attività estrattive che ne hanno segnato il paesaggio e l’identità.“Isola e Idoli” (27 giugno – 16 novembre) costituisce il fulcro del percorso. La mostra intreccia un dialogo inedito tra archeologia e arte moderna, mettendo a confronto reperti provenienti da collezioni sarde e dal prestigioso Musée du Louvre con opere di artisti seminali come Gauguin, Miró e Giacometti. L’obiettivo è rivelare come l’arte del Novecento abbia reinterpretato le figure arcaiche, attingendo a un immaginario primordiale per esprimere un bisogno universale di rappresentare l’invisibile, il trascendente. La mostra suggerisce una sedimentazione culturale, un’eco che risuona attraverso i secoli, dimostrando come l’antico e il moderno possano coesistere in un’unità di significato.”Isole minori (Note sul fotografico dal 1990 ad oggi)” (26 e 27 giugno – 16 novembre) offre una prospettiva differente, focalizzandosi sulla rappresentazione fotografica della Sardegna negli ultimi trent’anni. L’indagine rivela come l’immagine dell’isola, da luogo percepito come chiuso e legato a tradizioni radicate, si sia progressivamente trasformata sotto l’influenza del turismo e dello sviluppo industriale. Attraverso gli occhi di fotografi di rilievo, emergono nuove interpretazioni di luoghi familiari, stimolando riflessioni profonde sulla complessa relazione tra identità, cambiamento e rappresentazione. La mostra non solo documenta un’evoluzione visiva, ma invita a interrogarsi sul ruolo dell’immagine nella costruzione della percezione collettiva.Infine, “ISCRA (Flotta Culturale del Mediterraneo)” (27 giugno – 7 settembre) introduce un elemento performativo e partecipativo. Situata al piano terra, l’installazione artistica, coordinata da Leonardo Boscani, è il risultato di un’esplorazione del territorio di Planargia, con particolare attenzione alle peculiarità geologiche del sito di Suni e alle sue cave di basalto. L’opera traduce visivamente il paesaggio costiero, mescolando linguaggi estetici diversi e stimolando riflessioni antropologiche in un’area marginale, definita come “isola nell’isola”, simbolo di confine e di identità stratificate. Il progetto sottolinea il ruolo dell’arte come strumento di conoscenza e di connessione con il territorio, promuovendo un dialogo tra artisti, comunità locali e visitatori.