La difesa di Alberto Stasi, figura centrale nel tragico caso di Chiara Poggi e condannato in via definitiva per l’omicidio avvenuto a Garlasco, ha avviato una strategia difensiva inedita, focalizzata su una revisione multidisciplinare e approfondita di tutte le evidenze scientifiche a disposizione. Questa iniziativa si inserisce nell’ambito di una nuova indagine promossa dalla Procura di Pavia, che esplora la possibilità di coinvolgimenti in concorso nell’atroce vicenda, con l’aggiunta di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, come nuovo indagato.L’approccio delineato dall’avvocato Antonio De Rensis, legale di Stasi, mira a trascendere le interpretazioni precedentemente offerte, sottoponendo a un esame critico ogni singolo reperto, indipendentemente dalla sua apparente irrilevanza. L’obiettivo primario è quello di beneficiare dei progressi significativi compiuti dalle scienze forensi negli anni successivi al delitto. In particolare, la difesa si propone di riesaminare le impronte dei piedi rinvenute sulla scena del crimine, in particolare quella parziale di taglia 36/37, tradizionalmente interpretata come femminile. L’applicazione di nuove metodologie di analisi, quali l’analisi del DNA ambientale residuo o la microscopia avanzata, potrebbe rivelare dettagli precedentemente inaccessibili e potenzialmente modificare la ricostruzione degli eventi.L’ipotesi cardine su cui si basa la nuova indagine, e che trova riscontro nella strategia difensiva di Stasi, è quella di un’azione omicidiaria plurima, ovvero commessa da più individui. Questa prospettiva contrasta con le precedenti ricostruzioni che attribuivano la responsabilità esclusiva a Stasi. L’introduzione di Andrea Sempio nell’ambito delle indagini suggerisce un’estensione della responsabilità a una rete di relazioni e dinamiche interpersonali, aprendo a possibili complicità e motivazioni alternative.La revisione scientifica non si limita alle impronte. Si estende alla balistica, all’analisi dei residui di combustione, alla valutazione della dinamica dei movimenti e alla ricostruzione del percorso della vittima. Ogni dato sarà vagliato alla luce delle più recenti conoscenze scientifiche, con l’ausilio di esperti di diverse discipline forensi.La difesa Stasi non intende negare il tragico evento, ma piuttosto contestare la narrazione consolidata e proporre una nuova interpretazione dei fatti, supportata da evidenze scientifiche aggiornate. La speranza è quella di poter riscrivere la verità, o almeno di avvicinarsi il più possibile alla ricostruzione oggettiva degli eventi che hanno portato alla morte di Chiara Poggi, e di evitare che la giustizia sia consumata da un’errata attribuzione di responsabilità. La revisione forense rappresenta quindi un tentativo di fornire una prospettiva inedita, offrendo elementi che potrebbero portare a un’analisi più ampia e completa del caso.
Nuova difesa Stasi: revisione scientifica e nuovi indagati nel caso Poggi.
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