La creazione di Nuova Pescara, la prospettica capitale dell’Adriatico nata dalla fusione di tre realtà urbane abruzzesi, rappresenta un’audace sperimentazione di governance e un inedito paradigma costituzionale per la Repubblica Italiana. Lungi dall’essere un mero atto amministrativo, l’iniziativa si configura come un vero e proprio laboratorio politico e sociale, un banco di prova per l’evoluzione del modello di governo locale e regionale.Il percorso, come ammette il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, è intriso di complessità intrinseche. La data stabilita, il 1° gennaio 2027, segna un termine ambizioso, e la sua osservanza impone un’accelerazione dei processi e una profonda revisione delle dinamiche amministrative. Pur con la certificazione degli adempimenti formali da parte degli uffici regionali, si apre una fase delicata, caratterizzata da sfide sempre più concrete e tangibili per la cittadinanza.La fusione dei servizi, finora limitata a funzioni di supporto come l’anagrafe, la promozione turistica, la Protezione civile e la Centrale unica di committenza, ha rappresentato un primo passo. Tuttavia, l’effettivo consolidamento di Nuova Pescara richiede un’integrazione ben più profonda e complessa, che tocchi direttamente il tessuto connettivo della vita pubblica.La programmazione urbanistica, ad esempio, non è semplicemente una questione di permessi di costruzione; è una visione di futuro, un progetto di sviluppo che coinvolge interessi economici, sociali e ambientali. La gestione della polizia municipale trascende l’applicazione delle norme del codice della strada, implicando sicurezza, controllo del territorio e prevenzione della criminalità. I servizi sociali, il trasporto scolastico e la pianificazione del traffico non sono mera erogazione di prestazioni, ma strumenti per garantire equità, mobilità e qualità della vita.Si tratta di ambiti altamente sensibili, dove le decisioni incidono direttamente sulla quotidianità dei cittadini, sulle aspettative di chi investe nel territorio, sulle opportunità di sviluppo. La pre-fusione, dunque, non è un esercizio burocratico, ma un processo di riconciliazione, di mediazione tra interessi divergenti, di costruzione di un’identità comune.L’esperimento di Nuova Pescara, al di là delle difficoltà immediate, si pone come un’opportunità per ripensare il ruolo delle istituzioni locali, per sperimentare nuove forme di partecipazione democratica, per costruire una regione più coesa, più efficiente, più capace di affrontare le sfide del futuro. La sua riuscita non dipenderà solo dalla capacità amministrativa, ma anche dalla capacità di coinvolgere attivamente la cittadinanza in un progetto ambizioso e trasformativo.
Nuova Pescara: Un’Esperienza Rivoluzionaria per l’Abruzzo.
Pubblicato il
