L’inchiesta sulla tragica scomparsa di Chiara Poggi, avvenuta a Garlasco il 13 agosto 2007, riemerge con nuova intensità, alimentata da un’analisi più approfondita e da elementi precedentemente trascurati. L’attenzione degli investigatori si concentra ora su Andrea Sempio, recentemente indicato come persona di interesse, il cui coinvolgimento, seppur ancora in fase di accertamento, ha reso urgente una nuova ondata di indagini. La possibile convocazione delle gemelle Stefania e Paola Cappa, testimoni chiave nel processo che condannò in via definitiva Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara a sedici anni di reclusione, appare imminente, preludio a un’eventuale revisione delle dinamiche ricostruite.Il Nucleo Investigativo di Milano si trova al momento impegnato nella ricerca di un elaborato redatto da Sempio nel 2013, durante un corso di giornalismo, incentrato proprio sulla vicenda di Chiara Poggi. La stessa scoperta del documento, confessata dall’indagato durante una perquisizione, suggerisce un interesse, se non una conoscenza più approfondita, dei fatti. Questa circostanza, di per sé significativa, aggiunge un ulteriore livello di complessità alla vicenda, sollecitando un’indagine accurata per determinarne il contenuto e il significato nel contesto dell’indagine.Parallelamente, la Procura di Pavia ha disposto una consulenza dattiloscopica, che ha rivelato la presenza di un’impronta palmare, identificata come numero 33, sul muro della scala che conduce al seminterrato della villa dei Poggi. La riconduzione di questa impronta ad Andrea Sempio rappresenta un elemento di prova sostanziale, sebbene non esclusivo, che necessita di ulteriore conferme. Al momento, i magistrati che hanno riaperto l’inchiesta non sembrano propensi a disporre ulteriori perquisizioni o acquisizioni di documenti, concentrando l’attenzione sull’analisi dei reperti già in possesso.Il fulcro dell’indagine si concentra ora sul 17 giugno, data in cui prenderà avvio l’incidente probatorio. Questo processo cruciale permetterà l’analisi di reperti precedentemente depositati e mai esaminati, o comunque rivalutati con tecnologie e metodologie significativamente più avanzate rispetto a quelle disponibili quasi diciotto anni fa. Si tratta di un’opportunità per recuperare informazioni potenzialmente decisive, che potrebbero offrire una prospettiva inedita sulla ricostruzione degli eventi e sul ruolo di Andrea Sempio. L’esito di questa perizia tecnica si preannuncia determinante per il futuro dell’indagine e per la possibile riapertura del caso Poggi, con la potenziale implicazione di nuovi soggetti e la revisione delle precedenti valutazioni.