La casa di famiglia era stata percorsa da Andrea Sempio senza alcun riguardo per gli spazi più intimi, tranne un solo luogo: la camera da letto dei genitori di Chiara e Marco. In quella stessa stanza si trovavano il corpo di Chiara Poggi, una giovane donna di 26 anni assassinata nel agosto del 2007 a Garlasco. La scena criminale era stata in parte ricostruita grazie all’indagine dei pubblici ministeri di Pavia.In particolare, su una delle scale che conducevano alla taverna sottostante si trovava l’impronta del palmo di una mano, attribuita al 37enne Andrea Sempio. Questo dettaglio era stato confermato da un nuovo perito nominato dagli inquirenti.Il caso di Chiara Poggi sembrava essersi riaperto con il coinvolgimento di Andrea Sempio. Il suo legale, Massimo Lovati, affermò che la difesa si appresta a fornire ulteriori chiarimenti, ma la questione del coinvolgimento del 37enne continuava a destare preoccupazioni tra i familiari della vittima.L’avvocata Angela Taccia intervenne per sottolineare l’importanza dell’autenticità delle prove e dell’imparzialità nella loro valutazione. In ogni caso, la giustizia doveva procedere con calma e attenzione ai dettagli, considerando anche il contesto storico e sociale del tempo in cui era avvenuta la tragedia.In questo modo, si sperava di riportare luce sulla strage che aveva colpito Garlasco nel 2007. La famiglia della giovane vittima cercò conforto negli sforzi dei magistrati e dei periti chiamati a ricostruire la scena del crimine, affinché potesse finalmente essere risolta la questione del coinvolgimento di Andrea Sempio nella morte di Chiara Poggi.