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venerdì, 16 Maggio 2025
HomeCronacaOperatori sociosanitari condannati al Centro di Educazione Motoria (Cem) di Roma.
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HomeCronacaOperatori sociosanitari condannati al Centro di Educazione Motoria (Cem) di Roma.

Operatori sociosanitari condannati al Centro di Educazione Motoria (Cem) di Roma.

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Il giudice unico per le indagini preliminari (gup) ha emesso il dispositivo di condanna nel processo che ha visto coinvolti operatori sociosanitari del Centro di Educazione Motoria (Cem), arrestati nell’estate del 2024 dai carabinieri della Stazione di Roma, impegnati nell’inchiesta denominata “Giorni senza fine”. Il dispositivo di condanna riguarda un totale di tre persone che hanno subito la condanna con una sentenza definitiva e sono state ritenute responsabili delle violazioni alle norme sul trattamento dei pazienti affetti da patologie psicofisiche.Gli operatori sociosanitari in questione furono arrestati il 23 luglio del 2024, a seguito di un’indagine condotta dalla stazione carabinieri “Fulci” di Roma. I tre accusati sono stati formalmente incriminati per i reati di tortura e maltrattamenti dei pazienti con gravi patologie psicofisiche, compresi quelli che avevano subito violenze fisiche o psichiche all’interno del Centro di Educazione Motoria.La sentenza definitiva non ha risparmiato alcuna delle accuse formulate nei confronti degli operatori sociosanitari coinvolti nell’inchiesta. Secondo il dispositivo di condanna, i tre individuati sono stati riconosciuti colpevoli dei reati contestatigli. La pena inflitta non è la stessa per tutti gli imputati, ma è in generale di natura più leggera rispetto a quanto previsto dal codice penale. Questo aspetto ha generato alcune discussioni tra gli esperti del diritto penale, che hanno evidenziato come le pene inflitte siano state influenzate dalle circostanze specifiche del caso e dai precedenti analoghi.Nel dispositivo di condanna è stata inoltre riconosciuta l’assoluzione per uno degli operatori sociosanitari coinvolti nell’inchiesta, in quanto non vi erano prove sufficienti per confermare le accuse formulate nei suoi confronti.

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