03 maggio 2025 – 14:07
Sulle scale del palazzo, dove si incrociano quotidianamente, un quadro familiare: la donna con la sua vita, lui con il suo tormento. Il 44enne di Vico Equense (Napoli), in apparenza un cittadino tranquillo, ha trasformato la sua casa in un quartier generale per osservare ogni mossa della vicina di casa, residente nello stesso palazzo in pieno centro. Le sue azioni sono state gradualmente evolute, dalle prime, timide manifestazioni d’interesse fino a diventare una vera e propria ossessione.Ha iniziato con gesti cordiali, come scambiarsi saluti cortesi quando si incrociano sul pianerottolo. Tuttavia, queste gentilezze si sono progressivamente trasformate in comportamenti invasivi, con l’uomo che ha cominciato a sorvegliare la donna anche attraverso i profili social. Nonostante le sue rifiuti espliciti, l’uomo non demorde, anzi aumenta l’intensità delle sue azioni.Ogni giorno sullo zerbino della casa della vicina trova doni e mazzi di fiori. Sul parabrezza della sua macchina, si sono anche lasciate note d’amore. Non appena la donna esce per andare al lavoro, l’uomo è sempre pronto ad accompagnarla a ruota, osservando ogni suo movimento con un’attenzione e una passione che sfocia in gesti sempre più aggressivi.Quando i limiti sono stati superati, la donna ha deciso di rivolgersi ai carabinieri della stazione di Vico Equense. I militari hanno presto messo sotto sorveglianza il palazzo e quando l’uomo è stato rilevato a seguire sempre la vicina di casa, nonostante le richieste insistite di distanziarsi da lei, sono stati mossi i primi passi per la sua arrestazione.Il 44enne è stato infine fermato con l’accusa di atti persecutori. I carabinieri hanno scoperto che l’uomo aveva lasciato sulla porta della casa della donna un ricciolo di capelli, segno della sua ossessione patologica. Una notizia per i residenti del palazzo e una lezione sulla necessità di tutelare la propria privacy e rispettare i confini personali degli altri.La storia dell’uomo di Vico Equense è un monito sul tema delle ossessioni patologiche, che possono essere pericolose non solo per l’oggetto dell’ossessivo amore ma anche per la stessa sicurezza pubblica.