La nuova Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 si configura come un momento cruciale per il futuro dell’agricoltura siciliana, un settore che si trova ad affrontare una complessa rete di sfide strutturali e dinamiche di mercato in continua evoluzione. Un’analisi approfondita, presentata durante il convegno “PAC: l’esperienza Siciliana” a Ragusa, ha evidenziato la necessità di un approccio mirato e personalizzato per cogliere le opportunità offerte dalla nuova politica europea.L’agricoltura siciliana, storicamente caratterizzata da una marcata frammentazione aziendale e da infrastrutture insufficienti, necessita di un ripensamento strategico che superi le rigidità del passato. L’auspicio è che la PAC 2023-2027 si avvicini alle peculiarità del territorio, promuovendo la competitività delle imprese attraverso investimenti in innovazione e sostenibilità. Questo cambio di paradigma implica non solo l’ottimizzazione delle risorse finanziarie, ma anche la semplificazione delle procedure burocratiche, spesso percepite come un ostacolo significativo per gli operatori del settore.L’evoluzione dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) al Piano Strategico PAC (Psp) rappresenta un’opportunità per rafforzare il legame tra le politiche europee e le esigenze concrete delle aziende agricole. Il focus non deve essere meramente sulla conformità normativa, ma sulla creazione di valore aggiunto, con un’attenzione particolare alla ricerca e allo sviluppo di prodotti e processi innovativi. La sostenibilità, intesa come equilibrio tra aspetti economici, ambientali e sociali, deve costituire il pilastro fondamentale di questa nuova fase.Gli interventi di Antonino Pirrè, presidente di Confagricoltura Ragusa, e del professor Biagio Pecorino, docente di Economia Agraria all’Università di Catania, hanno sottolineato l’urgenza di affrontare le criticità infrastrutturali, in particolare quelle legate all’approvvigionamento idrico, un fattore limitante per la crescita e l’innovazione del settore. Le testimonianze dirette di imprenditori come Franco Gurrieri, Maria Elizabeth Modica, Roberto Giadone, Luca La Licata e Alessandro Vita hanno fornito una prospettiva concreta sulle difficoltà incontrate sul campo e hanno confermato la necessità di un dialogo costruttivo tra istituzioni e operatori.L’esperienza dell’Ispettorato Agrario di Ragusa, riconosciuto per i suoi elevati tassi di erogazione, può rappresentare un modello da seguire per ottimizzare i processi e migliorare l’efficienza nell’erogazione delle risorse. Il presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona, ha ribadito l’impegno della Confederazione a supportare le imprese nell’accesso alle nuove misure e a promuovere l’aggregazione e l’innovazione, elementi chiave per rafforzare la competitività dell’agricoltura siciliana sui mercati internazionali.In un contesto geografico come quello siciliano, caratterizzato da sfide ambientali e socio-economiche complesse, l’agricoltura assume un ruolo cruciale per lo sviluppo sostenibile del territorio. La PAC 2023-2027, se implementata in modo efficace e partecipativo, può contribuire a valorizzare il patrimonio agricolo siciliano, a creare nuove opportunità di lavoro e a migliorare la qualità della vita delle comunità rurali. L’agricoltura siciliana, per sua natura “eroica”, necessita di un forte sostegno e di una visione strategica condivisa per affrontare le sfide del futuro e per continuare a nutrire il mondo con prodotti di eccellenza.
PAC 2023-2027: Sfide e opportunità per l’agricoltura siciliana
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