Un accordo strategico siglato oggi a Padova segna un punto di svolta nella tutela del personale sanitario, un tema che sta mettendo a dura prova il sistema di assistenza medica a livello nazionale. La Prefettura, in collaborazione con istituzioni chiave come l’Istituto Oncologico Veneto, l’Azienda Ulss 6 e l’Azienda Ospedaliera Universitaria, ha formalizzato un protocollo d’intesa volto a contrastare l’escalation di violenze e aggressioni che colpiscono medici, infermieri e operatori sanitari.L’incremento delle segnalazioni, che ha visto un’impennata significativa a partire dal 2023, si è mantenuto costante nel 2024 e nei primi mesi del 2025, dipingendo un quadro preoccupante. Queste aggressioni, che spaziano da insulti verbali a percosse fisiche, si manifestano prevalentemente negli ambulatori e nei pronto soccorso, aree cruciali del sistema sanitario sottoposte a una pressione crescente.Il protocollo d’intesa, siglato alla presenza del Questore e dei Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, non si limita a una reazione emergenziale. Esso rappresenta un approccio proattivo e strutturato, finalizzato a creare un sistema di protezione robusto e multi-livello. L’accordo mira a definire percorsi operativi chiari e condivisi per l’attivazione tempestiva delle forze dell’ordine in caso di emergenza, ottimizzando i tempi di risposta e garantendo la sicurezza immediata del personale sanitario.Un elemento cruciale del protocollo è l’implementazione di tecnologie avanzate per la prevenzione e la deterrenza. Si prevede un potenziamento della sorveglianza video, con l’installazione di sistemi di videosorveglianza strategici in aree ad alto rischio. L’introduzione di sistemi di tele-allarme, facilmente accessibili agli operatori, consentirà una richiesta di aiuto immediata in situazioni di pericolo. Linee telefoniche dedicate e sistemi di vigilanza diurna/notturna completano l’apparato di sicurezza.Ma il protocollo non si concentra unicamente sulle misure di protezione fisica. Riconoscendo che la violenza spesso affonda le sue radici in fattori di stress e frustrazione, si pone l’obiettivo di ridurre i rischi alla fonte. Questo include la promozione di una cultura della tolleranza zero verso comportamenti aggressivi, attraverso campagne di sensibilizzazione e programmi di formazione specifici per il personale sanitario. Tali corsi forniranno strumenti e tecniche per la gestione dei conflitti, la comunicazione efficace e la prevenzione delle aggressioni, migliorando la resilienza degli operatori.Infine, l’accordo sottolinea l’importanza di un approccio integrato, che coinvolga attivamente la comunità. Si prevedono iniziative di educazione civica e di informazione rivolte alla popolazione, volte a promuovere il rispetto per il personale sanitario e a sensibilizzare sull’importanza di un comportamento corretto all’interno delle strutture sanitarie. La collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini si configura come la chiave per un sistema sanitario sicuro, sostenibile e al servizio di tutti.
Padova: accordo storico per proteggere il personale sanitario
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