venerdì, 23 Maggio 2025
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Palermo apre il Museo dei due giustizieri: ripercorre la storia e l’opera di Falcone e Borsellino.

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22 maggio 2025 – 14:41

Domani, in occasione del trentatreesimo anniversario della strage di Capaci, apre le porte al pubblico il Museo del Presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sito nel suggestivo Palazzo Jung a Palermo. Questo spazio espositivo, curato con dedizione dal direttore Alessandro De Lisi, ospita una varietà di reperti unici che fanno rivivere la figura dei due giudici antimafia.Tra i pezzi più preziosi, si segnala la bicicletta di Paolo Borsellino, esposta in modo solenne accanto alla poltrona di Giovanni Falcone, a cui sono stati associati alcuni suoi oggetti personali, tra cui una penna e alcune agende, che conservano appunti scritti a mano. Un’attenzione particolare è stata riservata anche a una fotocopiatrice utilizzata nel Maxiprocesso, un riferimento tangibile ai momenti più critici della lotta contro la mafia.Di recente acquisto è invece la sveglia appartenuta al caposcorta di Falcone, Antonio Montinaro, che ne conservava sempre una copia in tasca. Un altro dettaglio significativo del percorso espositivo è rappresentato dalla piccola selezione di documenti della vasta collezione di papere raccolte da Giovanni Falcone, una passione nata da un episodio personale, quando un collega gli regalò un papera in segno di rimprovero per un errore commesso durante un procedimento.Come ricorda Vincenzo Di Fresco, presidente del Museo, la raccolta delle papere fu inizialmente destinata a funzionare come monito personale. Tuttavia, Paolo Borsellino non esitava ad approfittare della collezione per lasciare ai suoi colleghi piccoli “messaggi” scritti su biglietti da cinquemila lire, invitandoli a restituire le papere in cambio di quel piccolo denaro.All’interno del Museo è possibile ammirare anche un’installazione chiamata La linea del tempo e una foto emblematica intitolata “La foto impossibile”, che raffigura i grandi eroi dell’antimafia con ai piedi i loro piccoli “nemici” di colore viola. Il colore scelto è simbolo del lutto e della penitenza per coloro che hanno incarnato il male.”Il Museo – spiega Vincenzo Di Fresco – vuole essere un punto di partenza e arrivo, dove chiunque possa traghettarsi nel presente e nell’avvenire con la consapevolezza della propria responsabilità nella lotta contro Cosa nostra. Speriamo che i visitatori escono più coscienti delle loro capacità nel contribuire a una società migliore.”Una delle sezioni del Museo si concentra sulla fusione tra le foto di famiglia e l’arte digitale immersiva, dove il rumore degli elicotteri e della rivolta popolare crea un ambiente evocativo. “Per me questo momento rappresenterà il punto di contatto – commenta Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente dell’Omonima Fondazione – tra i ragazzi di Palermo e la storia dei due giudici”.Maria Falcone aggiunge: “Ecco perché siamo così orgogiosi del lavoro fatto per realizzare questo Museo. Speriamo che la memoria delle vittime possa essere un faro di speranza per le nuove generazioni.”

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