domenica, 25 Maggio 2025
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Panahi a Cannes: un appello all’unità per l’Iran.

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Un’onda di speranza e un grido di unità risuonano dalle Croisettes di Cannes, portati dalla voce di Jafar Panahi, figura emblematica del cinema iraniano. Ricevendo la prestigiosa Palma d’Oro per “A Simple Accident”, il regista ha superato la mera celebrazione del successo artistico per lanciare un appello appassionato e urgente a tutta la diaspora iraniana dislocata nel mondo. Un monito a mettere in sospeso le divisioni, le divergenze politiche e le questioni personali, concentrando le energie verso un obiettivo comune: la conquista e la difesa della libertà per l’Iran.Il discorso, breve ma carico di significato, trascende il contesto del Festival, divenendo un atto di resistenza culturale. Panahi, artista costretto a operare in un clima di restrizioni e censure, ha scelto il palcoscenico internazionale per ribadire la sua fede incrollabile nel potere del cinema come spazio di espressione, di verità e di confronto. “Il cinema è una società”, ha affermato con fermezza, sottolineando il diritto inalienabile di ogni individuo a esprimere il proprio pensiero, indipendentemente dalle imposizioni autoritarie. L’emozione ha permeato ogni parola, soprattutto quando il pensiero si è rivolto alla sua famiglia, privata della sua presenza per via degli impegni artistici. Un riconoscimento profondo e sentito è stato riservato all’équipe, una rete di collaboratori fidati che hanno condiviso il rischio e la passione per la realizzazione del film. La post-produzione in Francia e il sostegno del distributore internazionale sono stati riconosciuti come elementi cruciali, a testimonianza del fatto che la creazione artistica è un processo collettivo, un atto di coraggio condiviso.Il gesto di Panahi non è solo un ringraziamento al Festival di Cannes, ma un’affermazione di speranza per un futuro in cui la creatività e la libertà possano fiorire in Iran. Il suo appello rappresenta un invito a tutti gli iraniani, ovunque si trovino, a sentirsi parte di un movimento più ampio, un’onda di cambiamento che mira a infrangere le barriere dell’oppressione e a costruire un’Iran libera, democratica e rispettosa dei diritti umani. Il cinema, in questo contesto, diventa uno strumento potente, un veicolo per la verità e un faro di speranza per un popolo assetato di libertà. La Palma d’Oro non è solo un premio, ma un simbolo di resilienza e un messaggio potente al mondo: la voce dell’Iran non sarà silenziata.

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