Il 13 ottobre 2023, l’umanità ha perduto un padre, un guerriero della pace, un testimone del Vangelo che ha lasciato profondamente impresso il suo marchio sulla storia del mondo. Papa Francesco Bergoglio è stato una figura straordinaria, capace di superare le barriere linguistiche e culturali, diventando un ambasciatore della speranza per tutti gli esseri umani.La sua presenza in Abruzzo, con le sue due visite, ci ha onorato e gratificato. L’apertura della Porta Santa durante la Perdonanza Celestiniana non è stata solo un evento storico, ma anche un’opportunità di accogliere l’uomo che incarnava la compassione e la giustizia. La sua parola, sempre ferma e rigorosa, ha lasciato un’impronta indelebile nella nostra mente e nel nostro cuore.Ricordiamo il suo gesto indimenticabile del 27 marzo 2020, quando, solo con le candele a illuminargli la strada, percorse le scale di San Pietro per chiedere l’intercessione miracolosa di Dio contro la pandemia mondiale. Quell’immagine ci ha lasciato un messaggio chiaro: anche nel buio più profondo, la fede e la speranza possono brillare come stelle.Papa Francesco è stato il Papa dei poveri, dei marginalizzati, degli ultimi. Ha saputo ascoltare i loro dolori, ha condiviso le loro ansie e ha lasciato un messaggio di speranza per tutti coloro che si sentivano abbandonati.Oggi, mentre ci accompagneremo con fede e preghiera nel suo viaggio verso l’eternità, ricordiamo le sue parole: “La Chiesa è composta da persone. E se non c’è qualcuno che si occupi dei bambini, della donna incinta, dell’infermo o del morente, allora la Chiesa non esiste”.Sappiano, dunque, gli abruzzesi e tutta l’Italia di aver perduto un padre, un amico che ci ha insegnato a essere solidali, compassivi e giusti. E sappiamo che, anche dopo la sua scomparsa fisica, il suo spirito continuerà a vivere nel nostro cuore e nella nostra azione.
Papa Francesco si allontana, ma l’impronta della speranza e della compassione resta.
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