La prospettiva di un parco fotovoltaico sul colle di Calamosca, Sant’Elia e sulla Serra del Diavolo, a Cagliari, si scontra con una complessa rete di vincoli territoriali, amministrativi e politici, sollevando un dibattito acceso che coinvolge Regione, Comune, Demanio e Ministero della Difesa. L’iniziativa, inserita nel contesto del bando “Energia 5.0” dell’Agenzia Difesa Servizi, mira a sfruttare i 37 ettari di terreno militare sul colle di Sant’Ignazio per la produzione di energia rinnovabile, ma si rivela un punto di frizione in un territorio di elevato valore ambientale e paesaggistico.La questione, già segnalata dal presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, ha innescato una reazione vigorosa da parte della Regione, che ha espresso il fermo rifiuto di qualsiasi forma di speculazione energetica, definendo l’inserimento dell’area nel bando come un atto inaccettabile. L’obiettivo primario, secondo le istituzioni locali, è la valorizzazione del territorio attraverso percorsi verdi e iniziative di fruizione pubblica, incompatibili con l’installazione di impianti fotovoltaici.Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha sottolineato come la realizzazione di un parco solare in quella specifica area sia “difficilmente realizzabile” a causa dei vincoli esistenti, evidenziando una disconnessione tra le valutazioni del Ministero e la reale sensibilità verso la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale locale. La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro della Difesa Guido Crosetto durante la cerimonia di consegna delle aquile a Decimomannu ha fornito un’opportunità per sollevare la questione direttamente con i vertici del governo, coinvolgendo anche senatori e deputati per un monitoraggio più attento della vicenda.L’Assessorato regionale degli Enti locali e Urbanistica, guidato da Francesco Spanedda, ha formalizzato la propria posizione inviando una nota al Commissario straordinario di Difesa Servizi s.p.A., richiedendo l’esclusione dell’area del Colle di Sant’Elia dalla lista dei siti oggetto del bando. Questo gesto dimostra l’impegno concreto della Regione a proteggere il territorio da interventi che ne comprometterebbero l’integrità paesaggistica e l’utilizzo pubblico.La discussione si configura come un caso emblematico dei conflitti che possono sorgere tra le necessità di transizione energetica e la tutela del patrimonio ambientale e culturale, richiamando l’attenzione sulla necessità di un approccio integrato e partecipativo nella pianificazione territoriale, che tenga conto delle sensibilità locali e dei vincoli esistenti. L’auspicio è che la questione venga risolta con una soluzione che concili le esigenze di sviluppo energetico con la salvaguardia del paesaggio cagliaritano, preservando un’area di straordinaria bellezza per le generazioni future.
Parco fotovoltaico a Cagliari: scontro tra energia e vincoli territoriali
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