venerdì, 23 Maggio 2025
AostaParità di genere in Valle d'Aosta: un dibattito politico acceso.

Parità di genere in Valle d’Aosta: un dibattito politico acceso.

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La questione dell’equilibrio di genere nella composizione della Giunta regionale Valle d’Aosta è oggetto di un acceso dibattito politico, incarnato dalla recente mozione presentata dal gruppo Lega Vda e respinta in Aula con un ampio margine. Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha sottolineato l’impegno della maggioranza a procedere con metodo e rigore, assicurando che la discussione sulla proposta di legge che formalizzerebbe la presenza di entrambi i generi all’interno dell’esecutivo sarà portata avanti a breve.La spinta a garantire una rappresentanza equilibrata deriva da un ordine del giorno precedentemente approvato dai Capigruppo di maggioranza, che aveva riconosciuto l’importanza cruciale della parità di genere nelle istituzioni pubbliche come strumento per amplificare la voce di diverse componenti sociali e promuovere una governance più inclusiva ed equa. L’obiettivo non è semplicemente raggiungere una quota numerica, ma consolidare un sistema decisionale più sensibile alle esigenze e alle prospettive di tutti i cittadini.Il Presidente della prima Commissione consiliare, Erik Lavevaz, ha rassicurato sull’avanzamento dei lavori relativi alla proposta di legge, affermando che il testo è sostanzialmente completo. Tuttavia, la complessità dell’iter legislativo è legata alla recente revisione della legge elettorale statutaria, che ha innescato una raccolta firme per un referendum confermativo previsto per i primi giorni di giugno. L’esito di questo referendum determinerà se la norma potrà essere promulgata direttamente o se si renderà necessario avviare una procedura referendaria.È fondamentale comprendere che la questione della composizione di genere della Giunta regionale si inserisce all’interno di una modifica statutaria relativa all’elezione stessa della Giunta. La volontà della maggioranza è quella di presentare la modifica relativa alla presenza di entrambi i generi in un momento successivo al referendum, precisamente dopo il 5 giugno. Questa scelta strategica mira a evitare un sovrapposizione di procedure statutarie che potrebbero generare confusione e complicare ulteriormente un processo già intrinsecamente complesso. L’approccio suggerisce una consapevolezza della necessità di chiarezza e stabilità nel processo legislativo, evitando di creare una situazione in cui diverse norme statutarie competono tra loro. Il dibattito, quindi, non si limita alla questione di genere, ma riflette una più ampia riflessione sull’efficienza e la trasparenza del processo decisionale regionale, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza equa e una governance inclusiva per tutti i cittadini valdostani.

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