La situazione della medicina pediatrica di libera scelta in Puglia, al primo giorno del 2024, si presenta con caratteristiche peculiari e relativamente positive rispetto al quadro nazionale, come evidenziato dall’analisi di Fondazione Gimbe. Contrariamente a diverse regioni italiane che affrontano una pressante carenza di professionisti, la Puglia mantiene un equilibrio accettabile, ben al di sotto delle soglie di allarme definite dall’Accordo Collettivo Nazionale.L’indicatore chiave per valutare l’adeguatezza dell’offerta pediatrica è il rapporto tra il numero di pediatri di libera scelta (PLS) e il numero di assistiti. L’Accordo Collettivo Nazionale stabilisce un ideale di un pediatra ogni 850 assistiti, un parametro che la Puglia, al momento, rispetta. I dati regionali mostrano infatti una media di 803 assistiti per PLS, un valore significativamente inferiore alla media nazionale, attestata a 900, e ben al di sotto del limite massimo di 1000 assistiti per PLS senza deroghe. Questo indica una maggiore disponibilità di pediatri rispetto alla domanda di assistenza.Un ulteriore elemento distintivo della Puglia riguarda la composizione demografica degli assistiti in carico ai PLS. Si osserva che l’82,3% degli assistiti ha più di cinque anni, una percentuale leggermente superiore alla media nazionale (81,2%). Questo dato, apparentemente marginale, potrebbe riflettere specifiche scelte mediche regionali o una diversa distribuzione dell’età della popolazione assistita.Tuttavia, la fotografia attuale non può prescindere da una proiezione futura. Entro il 2028, un numero considerevole di pediatri di libera scelta in Puglia, precisamente 218, raggiungerà l’età pensionabile fissata a 70 anni. Questo evento, inevitabile, solleva interrogativi sulla sostenibilità dell’attuale offerta pediatrica nel medio termine. La perdita di un numero così elevato di professionisti potrebbe compromettere l’equilibrio territoriale raggiunto, soprattutto se non venisse attuata una strategia di ricambio generazionale efficace e tempestiva.La sfida cruciale per la sanità pugliese, quindi, risiede nella capacità di attrarre e formare nuovi pediatri, incentivando l’adesione alla libera scelta e garantendo loro condizioni di lavoro adeguate e gratificanti. Un piano strategico che preveda misure di supporto economico, percorsi di mentorship e un adeguato riconoscimento del ruolo del pediatra di libera scelta si rivelerà fondamentale per mitigare il rischio di future carenze e assicurare la continuità dell’assistenza pediatrica sul territorio regionale. In sintesi, la situazione attuale appare positiva, ma richiede un’attenzione costante e una programmazione lungimirante per preservare e potenziare il servizio di medicina pediatrica di libera scelta in Puglia.
Pediatria in Puglia: situazione stabile, ma serve guardare al futuro.
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