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martedì, 6 Maggio 2025
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Perizia psichiatrica per l’imputato accusato di stalking: irregolarità medico-legali?

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05 maggio 2025 – 17:16

Il giudice ha deciso di procedere a una perizia psichiatrica sull’imputato, un venticinquenne di origine guineana che è stato arrestato il 17 agosto del 2024. La decisione è stata presa in considerazione dell’irruente comportamento manifestato dall’uomo durante l’udienza, nonché delle testimonianze dei medici che lo avevano visitato al momento del suo ingresso in carcere.L’imputato era stato condannato due volte per reati di natura sessuale nel 2020 e si è trovato nuovamente in difficoltà una volta uscito dal carcere, nel febbraio del 2024. Ha iniziato a tormentare una giovane barista, che lavorava presso un locale della città, cominciando ad assediare la ragazza nel luglio successivo.Le testimonianze dei testimoni dell’accusa e di coloro che hanno assistito alla scena rivelano un comportamento pericoloso ed ossessivo da parte del venticinquenne, con tentativi di seduzione forzata e minacce nei confronti della giovane donna. Sembra infatti che egli abbia cercato più volte di contattare la barista in privato, arrivando a distendersi sul cofano dell’automobile al fine di essere vicino ad essa.La decisione del giudice di disporre una perizia psichiatrica è stata motivata anche dalle condizioni in cui l’imputato era stato trovato all’ingresso in carcere, nonché dalla sua storia di abuso di sostanze e alcol. Le testimonianze dei medici che lo avevano visitato descrivono un uomo sospettoso e diffidente, sempre pronto a offendesi per qualsiasi domanda e interessato principalmente alla procurarsi droghe in cella.L’accusa è stata presentata dal pubblico ministero Valerio Longi e sostiene che l’imputato abbia commesso reati di stalking nei confronti della giovane barista. La vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Pier Lorenzo Tavella, il quale ritiene che sia necessario tutelare i diritti dell’individuo perseguitato.La perizia psichiatrica disposta dal giudice mira a comprendere meglio le motivazioni dietro il comportamento aggressivo e predatorio del venticinquenne. Tuttavia, l’integrità della procedura è messa in dubbio da alcune irregolarità evidenziate dagli operatori sanitari che lo avevano visitato: gli stessi non hanno rilevato la presenza di malattie mentali gravi ma sembrano aver trattato l’uomo con farmaci neurolettici, in violazione delle regole sanitarie.

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