La vicenda del collegamento aereo Perugia-Bergamo si configura come un monito severo, un’analisi retrospettiva che rivela una gestione poco oculata delle risorse pubbliche e l’abbandono di principi fondamentali di pianificazione strategica nel settore dei trasporti.
La consigliera Letizia Michelini, a seguito della sua interrogazione, descrive la risposta della Giunta regionale come sconcertante, evidenziando una spesa eccessiva – superando l’importo di un milione di euro – per un servizio che non ha mai raggiunto una piena operatività, lasciando i cittadini umbri a pagare il conto di un’iniziativa fallimentare.
La critica si estende alla genesi del progetto, accusato di essere stato dettato da motivazioni politiche piuttosto che da un’attenta valutazione delle reali necessità di sviluppo dell’Umbria.
Le voci di dissenso, provenienti direttamente dal management della società di gestione aeroportuale Sase, sono state ignorate, preludio di un esito negativo che si è concretizzato in perdite economiche significative – superiori ai 300.
000 euro – e in una serie di problematiche operative che hanno frustrato gli utenti.
Orari inadeguati e la scarsa affidabilità del servizio hanno minato la sua attrattiva, generando un danno d’immagine che si riflette sull’intero sistema aeroportuale regionale.
L’assenza di un solido piano industriale e la mancata analisi della domanda di mercato emergono come elementi cruciali che hanno contribuito al disastro.
La decisione di avviare la tratta senza una solida base di dati e proiezioni realistiche ha comportato un investimento sconsiderato, privo di un ritorno tangibile.
L’imperativo attuale è quello di un’indagine approfondita volta a chiarire le responsabilità amministrative e politiche che hanno portato a questa situazione.
La recente inversione di rotta da parte della Giunta Regionale, che segna una nuova direzione nella gestione dei trasporti, rappresenta un segnale positivo.
Tuttavia, l’esperienza del volo Perugia-Bergamo deve servire da lezione per il futuro.
Le politiche di trasporto devono essere guidate da una visione strategica lungimirante, orientata al reale interesse pubblico e fondata sulla sostenibilità economica.
Si tratta di abbandonare la logica della propaganda politica a breve termine a favore di un approccio responsabile e improntato alla trasparenza, che metta al centro il benessere dei cittadini e lo sviluppo duraturo del territorio.
L’Umbria merita politiche di trasporto che siano il risultato di un’attenta pianificazione, una valutazione accurata dei costi-benefici e una costante attenzione alle esigenze dei suoi abitanti.