Il ritorno del Delfino in Serie B, sancito dalla drammaticità dei calci di rigore, ha risvegliato un’intera città, Pescara, assetata di emozioni calcistiche. La notte dell’Adriatico si è trasformata in un tripudio di gioia, un’esplosione di esultanze amplificata dalle immagini trasmesse in diretta su RaiDue. Protagonisti indiscussi, il portiere Alessandro Plizzari, autore di tre parate decisive, e il carismatico allenatore Silvio Baldini.Il tecnico, noto per la sua schiettezza senza filtri, si è concesso un raro sfogo, un’affermazione diretta che evoca una riflessione amara: “C’è una generazione che non comprende più il significato di rappresentare l’Italia, non coglie il valore di indossare la maglia azzurra, quella vera, quella di un’epoca gloriosa come quella del ’82, con giocatori come Scirea, Tardelli, Conti, Graziani, Rossi.” Un’analisi che scava nel profondo, interrogandosi sulla perdita di valori e sull’identità calcistica nazionale.La conquista della Serie B non è stata affatto scontata, culminando in una finale playoff combattuta, una partita sofferta protrattasi oltre i 120 minuti, con la Ternana che aveva ribaltato l’1-0 dell’andata. “Dedico questa vittoria a tutti gli allenatori che quest’anno non hanno potuto portare a termine il loro lavoro”, ha dichiarato Baldini, un gesto di sportività e riconoscimento.La vittoria è attribuita anche alla tenace fede del presidente Daniele Sebastiani, nonostante le critiche e le pressioni che lo hanno visto spesso in contrasto con figure influenti. “Mi hanno sempre voluto cacciare,” ha ammesso Baldini, rivelando la battaglia continua per difendere il proprio posto e la propria visione.Le parole di Baldini sono un atto di rivalsa nei confronti di coloro che lo hanno etichettato come un elemento dirompente, una “testa di cavolo” incapace di gestire un gruppo. “Questa è una vittoria contro queste persone che rappresentano la cattiveria e il male del calcio.” La sua affermazione è un grido di battaglia, una denuncia di un sistema che spesso premia l’opportunismo e la meschinità a discapito della passione e del merito. La festa del ritorno in Serie B non è solo una celebrazione sportiva, ma anche un atto di riscatto, una vittoria di coraggio e di autenticità in un mondo spesso dominato da convenzioni e interessi.
Pescara, l’esplosione del Delfino: gioia, rivalsa e un grido di Baldini
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