Una svolta per la fertilità in Sicilia: l’accesso alla PMA si fa più equo grazie a un investimento regionaleLa sanità siciliana si appresta a inaugurare una fase cruciale per le coppie che desiderano intraprendere un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA). Un investimento di tre milioni e mezzo di euro permetterà, a partire da quest’anno, di estendere la copertura convenzionata del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) anche alle strutture private specializzate in PMA presenti sull’isola. L’annuncio, reso noto dall’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, durante il convegno “Le sfide in IVF”, sottolinea un cambiamento significativo nella politica sanitaria regionale, riconoscendo la PMA come un elemento essenziale per la realizzazione del diritto alla genitorialità.Questa decisione, che inquadra la PMA all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al passato. In precedenza, l’accesso a queste tecniche era spesso limitato da oneri finanziari elevati, che potevano superare i diecimila euro per ciclo, relegando il sogno di costruire una famiglia a una parte ristretta della popolazione. L’intervento statale, ora previsto, mira a garantire un accesso più equo, superando le barriere economiche che finora hanno ostacolato il percorso di molte coppie.L’iniziativa non solo alleggerirà il peso finanziario sulle spalle delle coppie, ma uniformerà anche i trattamenti offerti tra le strutture pubbliche e private, assicurando standard di qualità omogenei. Attualmente, in Sicilia operano tre centri pubblici e nove strutture private specializzate in PMA, che saranno coinvolte nel processo di convenzionamento. L’uniformità è un elemento chiave per garantire che tutti gli aspiranti genitori, indipendentemente dalla struttura scelta, ricevano cure di pari livello.Il direttore generale dell’assessorato alla Salute, Salvatore Iacolino, ha precisato che i dettagli operativi e i tempi tecnici saranno definiti tramite un decreto nei prossimi mesi, con l’obiettivo di rendere il sistema pienamente funzionante già a partire da settembre.La notizia ha suscitato grande entusiasmo nel mondo medico e tra le associazioni di pazienti. Giuseppe Valenti, direttore scientifico del centro Genesy di Palermo, ha espresso la sua soddisfazione, sottolineando l’importanza di questo passo avanti per l’intera comunità siciliana. “Finalmente, anche in Sicilia, le spese per le tecniche di riproduzione assistita saranno coperte dal servizio sanitario nazionale”, ha dichiarato, evidenziando le numerose famiglie che attendono con ansia questa opportunità.Questo investimento non si limita a risolvere una questione economica, ma affronta anche una più ampia sfida sociale. Il diritto alla genitorialità è un diritto umano fondamentale e questo intervento regionale rappresenta un passo avanti verso la sua piena realizzazione, riconoscendo l’importanza di sostenere le famiglie nel loro percorso verso la paternità e la maternità. Il convegno “Le sfide in IVF” ha fornito una piattaforma importante per discutere le ultime innovazioni e le complessità etiche e scientifiche legate alla PMA, coinvolgendo professionisti, giovani medici e ricercatori che contribuiscono attivamente a questo campo in continua evoluzione.
PMA in Sicilia: Accesso più equo grazie a 3,5 milioni di euro
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