In un’epoca segnata da conflitti globali e da un’apparente normalizzazione della sofferenza umana, il Politecnico di Torino si propone come un baluardo di stabilità, un luogo dove la ricerca della conoscenza si coniuga con la cura della comunità. Questa consapevolezza, più che mai urgente, anima l’invito del Rettore, Stefano Corgnati, a rafforzare il senso di appartenenza all’ateneo, trasfigurandolo in un vero e proprio rifugio emotivo e intellettuale.Non si tratta semplicemente di una struttura fisica, di uno spazio dedicato al dialogo. Si tratta di un impegno profondo a coltivare un ambiente di ascolto attivo, di empatia e di supporto reciproco, un ecosistema umano in grado di resistere alle turbolenze esterne. Il Politecnico, in questa visione, trascende la sua funzione di istituzione didattica e di ricerca, configurandosi come una rete di relazioni umane, un tessuto connettivo che unisce studenti, docenti, personale amministrativo e tutti coloro che ne fanno parte.L’attenzione specifica rivolta a coloro che vivono in uno stato di ansia per i propri cari, dislocati in zone di conflitto o colpiti da calamità, testimonia la sensibilità dell’ateneo verso le fragilità individuali. La vicinanza offerta non è un gesto formale, ma un’affermazione di solidarietà concreta, un invito a non sentirsi soli di fronte al dolore e all’incertezza. L’Ateneo, attraverso i servizi già esistenti, e la comunità che lo compone, si rendono disponibili come punto di riferimento, un porto sicuro in un mare in tempesta.In un mondo frammentato e spesso indifferente, la coesione di una comunità come quella del Politecnico di Torino rappresenta una risorsa preziosa, una forza motrice per il cambiamento positivo. La scelta di un ateneo non è solo una decisione pragmatica, legata alla formazione professionale, ma una scelta di valori, un’adesione a un ideale di progresso basato sulla collaborazione, l’innovazione e la responsabilità sociale. Il legame con il Politecnico, in questo contesto, assume un valore ancora più profondo, una promessa di crescita personale e collettiva.Il Rettore sottolinea come la forza di una comunità coesa non risieda solo nella condivisione di obiettivi accademici, ma nella capacità di sostenersi a vicenda, di offrire conforto e ispirazione nei momenti di difficoltà. È un impegno a non arrendersi di fronte alle sfide globali, ma a perseverare nella ricerca di soluzioni innovative e sostenibili, con l’obiettivo di costruire un futuro migliore per tutti. Un futuro che, oggi più che mai, necessita di compassione, di attenzione e di un impegno condiviso per alleviare la sofferenza e promuovere la speranza. Il Politecnico, in questa visione, si configura come un faro che illumina il cammino verso un domani più giusto e pacifico.
Politecnico Torino: un rifugio emotivo nel mondo.
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