La Procura generale del Piemonte ha deciso di abbandonare il tentativo di impugnazione contro la decisione di proscioglimento degli amministratori coinvolti nel processo per l’inquinamento atmosferico a Torino, un episodio che ha scosso la città e suscitato vivaci dibattiti sulla questione ambientale.La sentenza della Corte d’appello è stata inequivocabile: il ricorso presentato dalla procura ordinaria era stato ritenuto inammissibile, e questo ha condotto alla conferma della decisione del giudice Roberto Ruscello di prosciogliere gli amministratori. Tra questi, spiccano nomi noti e rispettati nella politica regionale: Sergio Chiamparino, ex presidente della Regione Piemonte; Chiara Appendino, ex sindaco di Torino; Piero Fassino, anche lui un tempo al vertice del comune.L’annuncio della rinuncia è stato fatto da Lucia Musti, procuratrice generale del Piemonte, che si è presentata personalmente in aula. Questa scelta ha suscitato curiosità e commenti tra i giuristi e gli osservatori più esperti del settore: non era prevedibile una tale mossa da parte della Procura generale, soprattutto considerando le enormi ricadute politiche ed economiche del caso.L’accoglienza dei cittadini torinesi è stata variegata. Alcuni hanno espresso insoddisfazione e delusione, sottolineando la necessità di un giudizio definitivo che affronti le pesanti accuse rivolte agli amministratori coinvolti. Altri hanno accolto con favore l’annuncio della rinuncia, interpretandolo come il segnale di una maggiore attenzione all’ambiente e ai diritti dei cittadini.La decisione di abbandonare la causa non significa, tuttavia, che i temi in discussione siano stati del tutto ignorati. Al contrario, essa può essere letta come l’opportunità per le istituzioni locali di riconsiderare strategie e approcci per affrontare problemi ambientali complessi e storicizzati come quello dell’inquinamento atmosferico a Torino.