Un’iniziativa pionieristica prende forma nelle Alpi valdostane: Arpa Valle d’Aosta, in sinergia con il Parco Naturale del Mont Avic e l’Università Sapienza, lancia una campagna di monitoraggio sperimentale volta a quantificare l’esposizione umana alle radiazioni ultraviolette in ambiente montano. Questa ricerca, integrata nelle attività di ricerca e monitoraggio ambientale, mira a fornire dati cruciali per una comprensione più accurata dei rischi e dei benefici derivanti dall’irraggiamento solare in alta quota.Il progetto, presentato dal ricercatore di Arpa Henri Diémoz, si articola in una fase intensiva tra giugno e luglio, periodo di picco dell’attività solare. Durante questo intervallo, il personale del Parco sarà equipaggiato con dosimetri elettronici indossabili, dispositivi in grado di misurare con precisione la quantità di radiazioni UV effettivamente assorbita durante le attività quotidiane in ambienti alpini.L’obiettivo principale è dissimulare la complessa relazione tra i livelli di radiazione UV misurati nell’atmosfera e l’effettivo carico di radiazioni assorbito dall’organismo umano. Questa informazione è fondamentale per una valutazione approfondita degli effetti dell’esposizione solare sia in contesti professionali (come guide alpine, soccorritori) che ricreativi (escursionismo, alpinismo). La radiazione ultravioletta solare, pur essendo essenziale per la sintesi della vitamina D, presenta un’ambivalenza intrinseca. Mentre in quantità moderate promuove processi fisiologici vitali, un’eccessiva esposizione costituisce un fattore di rischio riconosciuto per lo sviluppo di patologie neoplastiche cutanee. Le precedenti campagne condotte da Arpa, tra il 2007 e il 2015, coinvolgendo maestri di sci e sciatori nei comprensori di La Thuile e Cervino, in diverse stagioni, hanno generato dati rilevanti che sono stati integrati nei rapporti delle Nazioni Unite sull’impatto ambientale delle variazioni dell’ozono atmosferico e delle radiazioni UV associate ai cambiamenti climatici globali. Tali dati evidenziano la necessità di una comprensione dinamica e localizzata dell’irraggiamento solare.Igor Rubbo, direttore di Arpa Valle d’Aosta, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento attivo di giovani ricercatori, offrendo loro un’opportunità unica di applicare la ricerca accademica a problemi concreti e di acquisire competenze pratiche. L’assessore Davide Sapinet ha inoltre annunciato un significativo finanziamento regionale destinato alla costruzione di una nuova sede per il Parco del Mont Avic, un investimento strategico finalizzato a fornire le infrastrutture necessarie per lo sviluppo di attività di ricerca e monitoraggio sempre più efficienti ed efficaci, garantendo una gestione sostenibile del patrimonio naturale alpino e contribuendo alla sensibilizzazione del pubblico sui temi della salute ambientale. La nuova sede faciliterà anche la collaborazione interdisciplinare tra ricercatori, gestori del parco e comunità locale.