Un traguardo di portata storica sigla una svolta cruciale per l’agricoltura e lo sviluppo sostenibile della Piana del Fucino e dell’intera regione Abruzzo: è approvata la rete irrigua a pressione, un’opera infrastrutturale di complessa genesi e profondo significato strategico. L’annuncio, fornito dal Vicepresidente della Giunta regionale e Assessore all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, celebra la conclusione di un percorso amministrativo articolato e l’avvio di una nuova era per il territorio.L’iter, lungamente ostacolato da scetticismo e difficoltà burocratiche, ha richiesto un’intensa collaborazione tra enti come l’Arap, l’Arpa, professionisti del settore e uffici regionali, i quali hanno dimostrato un impegno encomiabile per superare le sfide poste da un progetto di tale complessità. L’approvazione del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) rappresenta il punto di snodo, congiungendo diverse autorizzazioni cruciali: dalla concessione per l’utilizzo delle acque, alla valutazione di impatto ambientale, passando per l’autorizzazione paesaggistica e una serie di permessi connessi.La rete irrigua, lungi dall’essere una semplice opera idraulica, si configura come un sistema integrato di gestione delle risorse idriche. Il PAUR autorizza, infatti, il prelievo di acque superficiali e sotterranee, destinandole all’irrigazione a pressione. Questo sistema innovativo, tuttavia, non trascura la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, integrando stringenti misure di tutela della biodiversità e garantendo la sostenibilità della risorsa idrica. Un aspetto fondamentale è la capacità di recuperare infrastrutture esistenti, come la vasca di accumulo di Venere, riqualificandola per una capacità di circa 60.000 metri cubi, e la creazione di una piattaforma di monitoraggio all’avanguardia, in grado di analizzare in tempo reale le condizioni meteoclimatiche e le caratteristiche dei terreni, ottimizzando così l’utilizzo delle risorse.L’impianto, oltre a ridurre la pressione sulle preziose acque sotterranee, favorisce l’impiego di acque superficiali, in particolare durante i periodi di abbondanza, e di quelle accumulate in caso di siccità. Questo approccio diversificato assicura un’irrigazione di qualità a tutte le coltivazioni, anche nelle aree più distanti dalle fonti d’acqua, riducendo le disparità e massimizzando l’efficienza. Si prevede, inoltre, un abbattimento significativo dei costi energetici legati all’irrigazione, derivanti dall’utilizzo di macchinari agricoli tradizionali, e una conseguente diminuzione dell’inquinamento ambientale. La piattaforma di monitoraggio permetterà agli agricoltori di pianificare in modo più preciso le loro attività irrigue, ottimizzando i consumi e massimizzando i rendimenti.Il progetto, finanziato con 90 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027, è ora pronto per la fase di preparazione dell’appalto. L’impegno dell’amministrazione regionale è quello di accelerare i tempi per l’affidamento dei lavori e di garantire una realizzazione tempestiva. Nei prossimi giorni, saranno forniti ulteriori dettagli e approfondimenti sui contenuti tecnici e sull’iter procedurale di questa opera strategica, che segna un passo avanti significativo verso un futuro più sostenibile e prospero per la Piana del Fucino e per l’Abruzzo intero.
Rete irrigua a pressione: svolta storica per l’agricoltura abruzzese
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