Il Ponte Paladini, cruciale infrastruttura che s’incrocia con la SS 80 del Gran Sasso d’Italia al chilometro 40,600 nel Comune di Crognaleto (Teramo), ha riaperto al traffico oggi pomeriggio, coronando un intervento di riqualificazione strutturale e sismica di rilevante portata.
L’intervento, finanziato nell’ambito del Programma di Interventi del Piano di Potenziamento e Valorizzazione della Rete Stradale Nazionale (Pvg) e gestito da Anas, rappresenta un esempio virtuoso di come la modernizzazione delle infrastrutture possa coniugare sicurezza, conservazione del patrimonio e minimizzazione dell’impatto sulla collettività.
Con un investimento totale di 1,7 milioni di euro, la riqualificazione del Ponte Paladini ha evitato la demolizione e ricostruzione, preservando la sua identità storica.
La struttura, che si estende per 58 metri in larghezza e 10,05 metri in campata, si caratterizza per le sue tre eleganti arcate in muratura, testimonianza di un’epoca in cui l’ingegneria si fondava sull’abilità artigianale e la durabilità dei materiali naturali.
L’approccio adottato da Anas, focalizzato sull’adeguamento profondo della struttura esistente, ha comportato la realizzazione di tre nuovi impalcati ibridi, realizzati con una combinazione di acciaio e calcestruzzo ad alte prestazioni.
Questa scelta progettuale, tecnicamente complessa e ingegneristicamente sofisticata, ha permesso di potenziare la resistenza sismica del ponte e di migliorarne la capacità portante, adeguandola agli standard contemporanei di sicurezza.
L’utilizzo di materiali moderni, integrati armoniosamente con la struttura in muratura originaria, testimonia l’evoluzione delle tecniche costruttive e la capacità di coniugare tradizione e innovazione.
La scelta di non procedere con la demolizione e la ricostruzione, un’alternativa che avrebbe comportato tempi di realizzazione stimati tra i sei e gli otto mesi, ha ridotto significativamente i disagi per gli utenti della strada e ha permesso di preservare la continuità del servizio.
L’intervento, sebbene complesso, è stato pianificato e realizzato con precisione, minimizzando l’impatto sulla viabilità e sulla vita della comunità locale.
La riapertura del Ponte Paladini rappresenta, quindi, un importante passo avanti per la sicurezza e la mobilità nella provincia di Teramo, e un esempio di come la valorizzazione del patrimonio infrastrutturale possa contribuire al benessere del territorio.