Dalle profondità della Sacchetta di Trieste emerge un quadro complesso: un mosaico di oggetti incongrui, testimoni silenziosi di un impatto antropico persistente. Pneumatici abbandonati, parabordi sbiaditi, ceste di plastica frantumate, corde aggrovigliate, barattoli arrugginiti e persino cartelli stradali dismessi – un carico eterogeneo recuperato grazie a un’iniziativa di pulizia dei fondali. L’intervento, orchestrato dalla Fipsas Regionale (Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato), ha visto la partecipazione attiva di un ampio consorzio di volontari e istituzioni, un’espressione tangibile di impegno collettivo per la salvaguardia del patrimonio marino triestino.L’Altritalia Ambiente, Circolo Sommozzatori Trieste, Sub Sea Club Trieste, Circolo Subacqueo Ghisleri, la Guardia di Finanza, l’Area Marina Protetta di Miramare, Circolo Tergeste e Diportisti Muggia hanno formato un team coeso, guidato da un desiderio comune: ripulire le acque e, soprattutto, risvegliare la coscienza ambientale. Ventisei subacquei, armati di guanti e sacchi, si sono immersi nelle acque torbide, affrontando la sfida di estrarre i detriti accumulati, separandoli accuratamente per un corretto smaltimento e riciclo.Questo non è un evento isolato, ma parte di un impegno annuale volto a contrastare l’inquinamento marino e a promuovere una cultura della sostenibilità. L’operazione nella Sacchetta, coordinata da Gianluca Coidessa, vice Presidente Fipsas Fvg, con il supporto di Max Licen e Adriano Toffoli, rappresenta un atto di responsabilità verso un ecosistema fragile e prezioso. I rifiuti recuperati, tipici di aree portuali e zone di transito marittimo, rivelano le conseguenze di pratiche inadeguate e della mancanza di consapevolezza.Sebbene l’intervento abbia mitigato in parte il degrado ambientale, i promotori sottolineano che si tratta solo di un primo passo. La vastità dell’area e la complessità dei problemi richiedono un impegno continuo e strutturato, un’azione concertata che coinvolga tutti gli attori interessati: istituzioni, associazioni, cittadini. La speranza è quella di poter presto assistere a un ritorno alla piena funzionalità dell’ecosistema, a fondali limpidi e ricchi di vita, capaci di riflettere la bellezza e la ricchezza del territorio triestino.Il Comune di Trieste e AcegasApsAmga hanno contribuito significativamente alla riuscita dell’iniziativa, dimostrando come la collaborazione tra pubblico e privato sia essenziale per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo. L’esperienza della Sacchetta si configura, quindi, come un esempio virtuoso di come la passione, l’impegno e la cooperazione possano fare la differenza nella tutela del nostro mare.
Sacchetta di Trieste: I Sub Immergono la Coscienza Ambientale
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