La recente interruzione del servizio di guardia medica ad Ancona, e il parallelo verificarsi di situazioni analoghe in centri come Civitanova, Torrette, Recanati, solleva un campanello d’allarme sulla tenuta e l’accessibilità del sistema sanitario regionale delle Marche. L’episodio, lungi dall’essere un evento isolato, manifesta una profonda crisi strutturale che impatta direttamente sulla vita dei cittadini e sul personale sanitario, esasperando disuguaglianze nell’accesso alle cure.La narrazione di una bambina con febbre alta costretta ad un’attesa prolungata, con i genitori costretti a rivolgersi alle forze dell’ordine e a cercare assistenza in una struttura distante, non è solo un caso emblematico, ma il sintomo di un malessere più ampio. Questo scenario, che si ripete in diverse località, evidenzia una carenza di programmazione, un’organizzazione inefficiente e una comunicazione inadeguata, che lasciano i pazienti in una condizione di profonda incertezza e frustrazione.La situazione attuale non può essere interpretata come una mera gestione deficitaria, ma come il risultato di scelte politiche che hanno progressivamente eroso le risorse e la capacità di risposta del sistema sanitario regionale. La fuga dei medici, una diretta conseguenza di condizioni di lavoro insostenibili e di una retribuzione non competitiva, contribuisce ad aggravare ulteriormente la carenza di personale, generando turni scoperti e un aumento del carico di lavoro per coloro che rimangono.La carenza di risorse finanziarie, unita ad una gestione spesso inefficiente, si traduce in una riduzione dei servizi offerti, in un peggioramento delle condizioni di lavoro del personale sanitario e, soprattutto, in una diminuzione della fiducia dei cittadini nel sistema pubblico. La sanità non è un bene di lusso, ma un diritto costituzionale inalienabile, un pilastro fondamentale per il benessere sociale e per lo sviluppo economico di una comunità. La necessità di un intervento urgente è innegabile. È indispensabile un cambio di paradigma nella gestione della sanità regionale, che preveda un aumento significativo degli investimenti, una revisione dei modelli organizzativi, un rafforzamento della medicina territoriale e una valorizzazione del ruolo del personale sanitario. Un Governo regionale proattivo dovrebbe assumere un ruolo attivo a livello nazionale, rivendicando con fermezza l’adeguato finanziamento della sanità marchigiana e promuovendo politiche che favoriscano la collaborazione tra le diverse regioni e il trasferimento di buone pratiche. Inoltre, è cruciale promuovere una cultura della trasparenza e della responsabilità, garantendo ai cittadini il diritto di essere informati sulle scelte politiche e sulle performance del sistema sanitario. Solo attraverso un impegno collettivo e una visione strategica a lungo termine sarà possibile garantire a tutti i cittadini marchigiani una sanità accessibile, equa, efficiente e orientata alla persona. Il futuro della nostra regione dipende dalla salute dei suoi abitanti.
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