La Sicurezza Economica in Sardegna: Un’Isola Sotto Assedio tra Criminalità Organizzata e CybercrimeUn’ombra crescente si proietta sull’economia sarda: l’incremento dei reati contro le imprese e i cittadini, rivelato da un’analisi congiunta dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, dipinge un quadro allarmante. I dati, estrapolati da fonti Istat e Ministero dell’Interno nel periodo 2019-2023, evidenziano una tendenza preoccupante, aggravata da una crescente sofisticazione delle tecniche criminali.Non si tratta di una semplice escalation di furti e rapine, sebbene questi rimangano una costante minaccia. La realtà è ben più complessa, con un aumento significativo di attività illecite che vanno dalla contraffazione di prodotti industriali e marchi, alla ricettazione, usura, riciclaggio di denaro sporco e, in modo particolarmente insidioso, la frode informatica. È cruciale sottolineare che i numeri ufficiali rappresentano solo la punta dell’iceberg: molte vittime, intimorite o scoraggiate, rinunciano a denunciare, lasciando inalterato il quadro reale del fenomeno.Il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Giacomo Meloni, sottolinea come, pur la Sardegna si distingua per una crescita dei reati inferiore rispetto ad altri territori, la tendenza inarrestabile al rialzo genera profonda preoccupazione. La cybercriminalità emerge come il fronte più pericoloso: non discrimina per dimensione o settore. Le piccole imprese artigiane, spina dorsale dell’economia sarda, sempre più integrate nel mondo digitale, si ritrovano vulnerabili a sofisticati attacchi informatici, estorsioni digitali e furti di dati sensibili. La digitalizzazione, sebbene essenziale per la competitività, amplifica esponenzialmente le superfici di attacco.L’andamento dei reati denunciati racconta una storia di costante crescita: da 16.982 nel 2019, si è passati a 18.276 nel 2023. La distribuzione geografica rivela significative disparità: la provincia di Cagliari concentra il maggior numero di denunce (9.258), seguita da Sassari-Gallura (5.978), Nuoro (2.124) e Oristano (891), riflettendo forse densità demografica e dinamiche socio-economiche specifiche.Parallelamente alla crescente pressione sui comparti produttivi, emerge un allarmante incremento dei reati informatici subiti dai cittadini sardi. In soli cinque anni, le denunce sono aumentate del 34,6%, passando da 5.950 nel 2019 a 8.011 nel 2023, con un incremento dell’4,3% tra il 2022 e il 2023. Anche in questo caso, le province di Cagliari (4.010), Sassari-Gallura (2.404), Nuoro (1.091) e Oristano (494) contribuiscono a comporre il mosaico dei crimini digitali che affliggono l’isola.Questa escalation criminale, a 360 gradi, impone una risposta articolata e tempestiva. Non si tratta solo di rafforzare i presidi di sicurezza e l’attività di prevenzione, ma anche di investire in formazione e sensibilizzazione. Le imprese devono essere supportate nell’adozione di misure di sicurezza informatica, i cittadini devono essere educati a riconoscere e contrastare le truffe online. È necessario un impegno congiunto di istituzioni, forze dell’ordine, associazioni di categoria e comunità locale per restituire all’economia sarda un ambiente di sicurezza e fiducia, essenziale per il suo sviluppo sostenibile. L’analisi di Confartigianato Imprese Sardegna è un campanello d’allarme che non può essere ignorato.
Sardegna sotto assedio: criminalità e cybercrime soffocano l’economia
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