Un velo di mistero avvolge la tragica esplosione che ha scosso Sassari lunedì mattina, trasformando un appartamento in via Principessa Maria in una scena di devastazione e sollevando interrogativi inquietanti. L’uomo trovato ferito tra le macerie, Antonello Lambroni, 63 anni, lotta ora per la vita al Santissima Annunziata, con ustioni estese che compromettono gravemente la prognosi. Le indagini, delegate dalla Procura di Sassari alla Squadra Mobile, si orientano verso un quadro ben più complesso di un semplice incidente domestico.La dinamica dell’evento, avvenuto intorno alle 12:30, ha visto il crollo parziale dell’edificio, con danni ingenti a veicoli e immobili circostanti. La segnalazione di un intenso odore di gas aveva preceduto l’esplosione, prontamente riscontrata dai vigili del fuoco giunti sul posto. La violenza dell’esplosione, amplificata dalla presenza di due bombole di gas, entrambe staccate dall’impianto e con i rubinetti aperti, ha provocato la distruzione di una porzione di tetto e l’innesco di una reazione a catena che ha disseminato frammenti di muratura e detriti per strada. Due passanti sono rimasti feriti di lieve entità, tra i miracoli del destino non figurano i vigili impegnati a domare le fiamme.L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella del tentato suicidio. La presenza di due bombole di gas, un elemento anomalo in un contesto di possibile fuga di gas accidentale, alimenta questa conclusione investigativa. Gli inquirenti stanno ora vagliando la storia personale di Lambroni, ricostruendo gli ultimi giorni della sua vita alla ricerca di elementi che possano gettare luce sulle motivazioni che lo hanno spinto a compiere un gesto così estremo.La comunità sassarese è sotto shock. L’episodio riapre un dibattito doloroso sulla salute mentale e sull’importanza di offrire sostegno a chi si trova in difficoltà, spesso invisibile agli occhi degli altri. Oltre alle indagini procedurali, si avverte l’urgenza di un approccio più sensibile e proattivo nel contrasto al fenomeno del suicidio, attraverso l’implementazione di servizi di supporto psicologico e la promozione di una cultura della prevenzione e dell’ascolto. La speranza, nel profondo, è che da questa tragedia possa emergere una maggiore consapevolezza e una rinnovata attenzione verso le fragilità umane.
Sassari, esplosione: mistero e ipotesi di suicidio
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