La città svizzera di Basilea è stata teatro di scontri verbali e fisici tra manifestanti filo-palestinesi e agenti della polizia nel corso del pomeriggio, in concomitanza con l’annunciata presenza sul palco dell’Eurovision dello stesso artista israeliano. Le proteste, che hanno coinvolto diverse centinaia di persone, si sono concentrate nei pressi del centro storico della città. I partecipanti alle manifestazioni, con cartelli e striscioni in evidente segno di dissenso verso l’ingresso sul palco israeliano, hanno reclamato un maggior riconoscimento dei diritti umani in Medio Oriente.La contestazione ha portato a momenti di scontro tra manifestanti e forze dell’ordine: i poliziotti hanno impedito alle proteste di superare certi limiti spaziali, provocando la reazione delle fazioni manifestanti, che hanno invocato maggior libertà di espressione. Le forze pubbliche hanno fatto largo uso del gas lacrimogeno per sedare i tumulti. I media hanno reso noto l’arrivo in città di contingenti di polizia aggiuntivi, appositamente destinati a garantire l’ordine.In questo contesto la manifestazione pro-palestinese svolta nella città svizzera ha riacceso la questione israeliana. La scelta del cantante di provenienza israeliana per una delle esibizioni in finale della prestigiosa kermesse musicale Europeiska Radio Förening, meglio nota con l’acronimo in inglese Eurovision Song Contest, ha sollevato nuove e più alte tonalità sul tema.Tali scontri hanno suscitato un dibattito pubblico a livello nazionale: il governo locale si è esposto per garantire la sicurezza dei manifestanti e del candidato israeliano.